Papa Francesco in Congo, l’Africa e i giovani

Papa Francesco ha concluso venerdì 3 febbraio la sua visita a Kinshasa. Nella capitale del più grande Paese cattolico dell'Africa, il pontefice ha condannato la violenza, ha chiesto ai leader di porre fine alla corruzione e ai giovani di essere attori del futuro del loro Paese
Congo
Papa Francesco allo stadio di Kinshasa, Congo, Feb. 2, 2023. (AP Photo/Moses Sawasawa)

Papa Francesco è stato accolto giovedì 2 febbraio in un’atmosfera incandescente nel grande stadio di Kinshasa, e ha invitato i giovani ad essere attori del futuro della Repubblica democratica del Congo (RdC), afflitta da disoccupazione e violenza endemica. Sugli spalti migliaia di adolescenti, studenti ed alcuni genitori cantavano e applaudivano nel caldo intenso. Molti indossavano magliette, camicie o cappellini con l’immagine di Jorge Bergoglio, il primo papa a visitare il Paese dopo Giovanni Paolo II nel 1985.

«Il due febbraio 2023 rimarà per molti amici della mia generazione una data speciale», dice Kelvine, 19 anni. Al ritmo di tamburi, canti e danze tradizionali, papa Francesco ha fatto un ingresso da “rockstar fra noi” allo stadio dei Martiri, a bordo della papamobile, salutando e benedicendo la folla al ritmo di una colonna sonora frenetica. Remon, 22 anni, entusiasta, mi spiega: «Il numero di giovani per questo incotro con il papa ha superato tutti i numeri dei concerti di famose star della capitale. Noi siamo abituati a venire qui per i concerti e le feste, ma oggi è diverso! Qui siamo venuti per Dio…».

Secondo gli organizzatori, più di 65 mila persone hanno partecipato all’incontro, desiderose di ricevere un messaggio forte, di pace in questo Paese fortemente cattolico e afflitto nell’est da decenni di violenze mortali.

Di fronte al tribalismo e all’individualismo, Francesco ha invitato i giovani a dare priorità alla “comunità”, invitandoli a prendere per mano il prossimo e rinunciando alla vendetta con le persone che li hanno offesi.

Davanti a migliaia di giovani venuti ad ascoltarlo, il papa ha proposto alcuni “ingredienti” per affrontare le sfide del futuro. Servendosi delle 5 dita di una mano, Francesco ha invitato: alla preghiera, all’unità e comunione fraterna, all’onestà, al perdono ed al servizio. In pochi minuti, sui social, il messaggio del Papa ha raggiunto tantissimi giovani in tutto il Paese, attraverso foto, disegni, canzoni ed altro.

«La comunità è il secondo ingrediente – ha detto il papa ai giovani –. Amici miei, non lasciate che la vostra giovinezza venga sprecata nella solitudine e nella chiusura. Pensate sempre a stare insieme agli altri e allora sarete felici, perché è la comunità il modo per vivere in armonia con voi stessi, per essere fedeli alla vostra vocazione. Non lasciatevi affascinare da falsi paradisi, dalla tentazione di puntare il dito contro qualcuno, di escludere l’altro perché ha un’origine diversa dalla vostra, da regionalismi, da tribalismi che sembrano rafforzarvi nel vostro gruppo ma che sono, al contrario, la negazione della comunità».

Francesco ha poi denunciato la corruzione che, secondo lui, è un cancro che sembra inarrestabile: «Mi chiedo come sconfiggere il cancro della corruzione che sembra diffondersi e non fermarsi mai. Tutti insieme, diciamo no alla corruzione. Quando qualcuno vi consegna una busta, vi promette favori e ricchezze, non cadete nella trappola, non lasciatevi ingannare, non lasciatevi inghiottire dalla marea del male».

Un invito al quale i giovani hanno aderito con uno slogan in lingala, una delle lingue più parlate nella RdC, trasformato in una canzone del momento. Il papa ha dovuto fermare il suo discorso per alcuni minuti mentre i giovani scandivano: “toboyi corruption”!

Il papa ha infine invitato i giovani congolesi a non scoraggiarsi mai di fronte alle difficoltà della vita, ed anche a pregare per lui. Ha detto ai giovani: «Siete indispensabili e responsabili per la vostra Chiesa e per il vostro Paese». E rivolgendosi a ciascuno: «Appartieni ad una storia più grande che ti chiama ad essere attore», mentre conflitti, disoccupazione e lotte per il potere offuscano il futuro della RdC, dove circa il 60% della popolazione ha meno di 20 anni.

Congo
Papa Francesco a Notre Dame du Congo, cattedrale di Kinshasa, Congo, feb. 2 2023. (AP Photo/Jerome Delay)

Nel pomeriggio di giovedì il papa è stato accolto alla cattedrale della capitale, Notre Dame du Congo, da un folto gruppo di consacrati, consacrate e sacerdoti per un momento di preghiera.

Dopo un discorso finale ai vescovi congolesi, venerdì mattina nella sede della Conferenza episcopale, il papa ha detto tra l’altro: «Sono contento di incontrarvi e vi ringrazio di cuore per la calorosa accoglienza. Vi sono grato per come annunciate con coraggio la consolazione del Signore, camminando in mezzo al popolo, condividendone le fatiche e le speranze».

Francesco era atteso in Sud Sudan nel pomeriggio dove ha detto di recarsi per un “pellegrinaggio di pace” in un Paese a maggioranza cristiana, che è lo Stato più giovane del mondo e uno dei più poveri, devastato da una sanguinosa guerra civile. A Juba, sarà accompagnato dai capi delle Chiese d’Inghilterra e di Scozia, rappresentanti delle altre due maggiori confessioni cristiane presenti in questo Paese di 12 milioni di abitanti.

I tre leader della Chiesa sono coinvolti in prima persona nel processo di pace, nonostante i leader politici si siano mostrati sordi agli appelli alla riconciliazione.

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