Il papa andrà a Marsiglia per pregare per i migranti

Dal 22 al 23 settembre papa Francesco parteciperà agli Incontri del Mediterraneo a Marsiglia, per promuovere la comunione tra le Chiese e cercare una soluzione per la povertà, i conflitti, il pluralismo religioso, i problemi ambientali e la questione dei migranti.
papa Francesco
Papa Francesco (AP Photo/Alessandra Tarantino)

Tutto è pronto per il viaggio di papa Francesco a Marsiglia, dove si recherà il 22 e il 23 settembre per partecipare alla conclusione dei Rencontres Méditerranéennes, una settimana di incontri, assemblee, momenti di preghiera promossi dall’Arcidiocesi marsigliese con l’obiettivo di promuovere la comunione tra le Chiese del Mediterraneo per cercare di dare un contributo alla risoluzione di sfide epocali come la grande povertà, i conflitti, il pluralismo religioso, le questioni ecologiche e la situazione dei migranti. Il Mediterraneo, tuttavia, ha anche risorse storiche, religiose, culturali e socio-economiche, che possono dare risposta ai diversi problemi: un mosaico di popoli, culture, religioni che si mettono insieme per costruire e condividere la stessa speranza.

«Una bella iniziativa che si snoda in importanti città del Mediterraneo, riunendo responsabili ecclesiali e civili per promuovere percorsi di pace, di collaborazione e di integrazione attorno al Mare nostrum, con un’attenzione speciale al fenomeno migratorio», ha commentato il papa nel corso dell’Angelus di domenica 17 settembre.

Marsiglia, da sempre spazio di incontro che genera vita, città accogliente che secondo la tradizione ha accolto gli amici di Gesù, Marta, Maria e Lazzaro, oggi si trova ad affrontare proprio la sfida dell’immigrazione. «Una sfida non facile – ha dichiarato papa Francesco -, come vediamo anche dalle cronache di questi giorni, ma che va affrontata insieme, in quanto essenziale per il futuro di tutti, che sarà prospero solo se costruito sulla fraternità, mettendo al primo posto la dignità umana, le persone concrete, soprattutto le più bisognose».

Sono note le vicende politiche di questi giorni che fanno da sfondo all’evento: la difficoltà dell’accoglienza, la sfida di una reale inclusione delle diversità religiose e culturali.

In questo contesto – e in continuità con i due precedenti vertici di Bari nel 2020 e a Firenze nel 2022, nati su iniziativa della Conferenza episcopale italiana e sulla scia dei Colloqui organizzati da Giorgio La Pira a Firenze dal 1958 al 1974 – si sono riuniti a Marsiglia giovani appartenenti a diverse confessioni religiose e vescovi cattolici di 30 paesi del Mediterraneo, per condividere la medesima speranza.

La novità di quest’anno, rispetto alle precedenti edizioni, è proprio la presenza dei giovani, protagonisti del futuro, che parteciperanno al festival del Mediterraneo, con momenti di festa, testimonianze e veglie di preghiera. La preghiera, anche di diversi monasteri, ha accompagnato la preparazione di questa settimana e sta accompagnando questi giorni, affinché gli Incontri del Mediterraneo possano realmente contribuire a far crescere il dialogo e la cultura dell’incontro.

Papa Francesco andrà a Marsiglia con un’agenda fitta di appuntamenti: nei due giorni del viaggio incontrerà il presidente della Repubblica francese Macron, il clero diocesano, i leader religiosi, i partecipanti ai Rencontres Méditerranéennes nel corso della sessione conclusiva dell’evento e terrà quattro discorsi ufficiali. «La dimensione ecumenica ed interreligiosa ci sarà già dal primo giorno della visita del papa, quando si svolgerà un momento di raccoglimento comune nei pressi del memoriale dedicato ai marinai e ai migranti dispersi in mare», ha spiegato il direttore della Sala Stampa Vaticana Matteo Bruni. Sicuramente si soffermerà a parlare del tema ambientale, visto che il Mediterraneo è il luogo dove cambiamenti climatici si avvertono con forza e ricorderà la vita delle persone migranti, costrette anche dai cambiamenti climatici a lasciare la propria casa e ad affrontare la sfida dell’inclusione.

Inoltre, riferisce Matteo Bruni, è «verosimile che il pensiero vada anche ai molti santi che hanno attraversato la Francia e che da qui hanno un’eco particolare anche per l’Europa».

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