Paolo Scirpa a Rovereto

La città trentina riscopre gli artisti amanti della luce. Come l’autore milanese.
Paolo Scirpa

Il Mart, a Rovereto, è un museo aperto alle novità. Così ha allestito una rassegna basata sulla raccolta di opere della VAF-Stiftung, nata dalla passione per l’arte italiana del Novecento del collezionista tedesco Walter W. Feierabend, il quale ha promosso il lavoro dei nostri artisti più giovani con la creazione del premio internazionale “Agenore Fabbri”.

 

Da qui prende le mosse l’attuale rassegna, divisa in due mostre distinte. La prima, sugli artisti che dagli anni Cinquanta agli Ottanta sono stati protagonisti, come quelli aderenti al Gruppo nucleare o al gruppo Tempo 3, spesso trascurati dalla critica militante. La seconda, dedicata agli autori più giovani della collezione, selezionati per il Mart dallo stesso Feierabend.

Il milanese Scirpa, oriundo siciliano, espone sin dal 1967 a livello internazionale. L’editore Mazzotta gli ha dedicato uno splendido catalogo. Scirpa è artista della luce, come è stato definito dalla critica. Il suo percorso non è classificabile entro una determinata “scuola”, perché le varie suggestioni – dall’arte povera allo strutturalismo e così via –, sono state sempre quasi un contorno alla sua visione. La quale viaggia verso un’originale “costruzione ottico visiva”, che è poi in definitiva un percorso “dentro la luce”.

 

Nella rassegna roveretana, Scirpa è presente con il suo Tabellone consumistico (1999-2002); un’opera di grandi dimensioni, 284 x 644 cm. È un assemblaggio di involucri di prodotti vari, con legno, neon bianco e specchi. Si potrebbe definire un mosaico del nostro tempo perché la costruzione è composta di “tessere” di materiali di oggi, il cui effetto complessivo è identico a quello della superficie musiva: un’esplosione luminosa.

 

Partendo dai cerchi magici dei suoi “ludoscopi”, evocatori dell’infinito o meglio di molti infiniti, Scirpa supera l’accumulazione consumistica attuale – riscontrabile nei materiali con cui è costituita l’opera –, la trascende, grazie alla luce. Essa infatti trasfigura il nostro tempo “materiale” e lo fa lievitare, come avesse ritrovato l’anima.

Scirpa appare così un poeta e un mistico. Proprio ciò di cui il nostro tempo ha bisogno.

Rovereto, Mart. Fino al 30/10.

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