Paesaggio sonoro

Tradizione e innovazione insieme per un futuro sostenibile. Il Chung Chi College.
Scorcio del Chung Chi College

Anni Settanta, frequentavo l’ultimo anno di liceo. Una tranquilla domenica autunnale, una gita di famiglia fuori città: arriviamo al campus del Chung Chi College, uno dei tre che compongono la Chinese University of Hong Kong. Il college, fondato nel 1951 dai fedeli della Chiesa Protestante di Hong Kong, vuole rispondere all’esigenza di un’educazione superiore che faccia combaciare cultura cinese e cristianesimo. Davanti, l’ampia veduta dello stretto di mare fra la colonia britannica di allora e la Cina Popolare.
Appena scesa dal treno, rimasi talmente innamorata che decisi di rinunciare alla più rinomata Hong Kong University, per puntare esclusivamente sul Chung Chi College, dove entrai l’anno seguente nella facoltà di Lettere. Fu il periodo più spensierato e felice della mia vita.
 
Sono passati quasi 35 anni dal momento della laurea, quando con entusiasmo sono partita alla conquista del mondo: lo spirito del motto del college, The endless pursuit of the perfection of humanities (Ricerca senza fine della perfezione dell’umanità), non mi ha mai abbandonato in questi lunghi anni, vissuti quasi sempre all’estero, impegnandomi in una spiritualità cristiana.
Ma ogni volta che ritorno a Hong Kong, non può mancare una scappatina lì dove ho lasciato il cuore. L’università è molto cambiata, ma l’atmosfera armoniosa rivela che il suo motto tradizionale non si è perduto: «Stabilire il cuore in unità con il Cielo e la Terra, mettere a disposizione la propria vita per il bene di tutti popoli, trasmettere ed estendere la sapienza dei saggi antecedenti, costruire la pace e l’armonia per infinite generazioni in avvenire».
Nello spirito umanistico confuciano, infatti, la persona è sempre al centro, con grande attenzione alla vita individuale, ma prima a quella collettiva. Non basta conoscere e comprendere, bisogna anche riflettere, vivere, promuovere e trasformare per il bene dell’umanità.
 
Uno degli aspetti di avanguardia che mi colpisce oggi nel college è il concetto di Green Campus, un campus “sostenibile”, secondo precise linee guida: impegno perché le attività siano condotte in maniera responsabile per salvaguardare la terra, ricerca e investimento nell’uso efficiente di energia rinnovabile e risorse naturali, costruzione di un campus pulito in conformità alla legislazione, consapevolezza che questo modello di futuro sostenibile non si limita solamente all’ecologia ma traspare dallo spirito umanistico in tutti sensi.
E giacché l’ecologia si occupa del rapporto tra gli esseri viventi e gli ambienti che permettono la loro sopravvivenza, è importante parlare anche dell’ecologia del suono. Il concetto di “paesaggio sonoro” (soundscape) è stato coniato per la prima volta dal compositore ed educatore canadese Raymond Murray Schafer nel 1969. Il progetto concerne tutti gli aspetti di suono nell’ambiente, sollecitando allerta e coscienza pubblica riguardo al rumore.
Un paesaggio sonoro piacevole e salutare prima di tutto deve essere centrato sulla persona. Come pratica generale il suono deve corrispondere al contesto e al motivo, facendo sì che le persone si sentano in un luogo confortevole.
Il campus di Chung Chi College, per esempio, con il vantaggio di essere lontano dal centro della città, è attorniato da una zona ancora verde. Il Lago ad excellentiam accanto alla cappella cristiana e il Padiglione dell’armonia compongono i migliori paesaggi. La fontana al centro del lago riproduce rumore di acqua corrente, le avifauna e fauna rendono ricco e vario il paesaggio. Il Padiglione dell’armonia restituisce la sensazione di quiete e distensione, dispiegando la bellezza del silenzio e il concetto di unione fra uomo e natura.
Un altro esempio è una sopralevata molto trafficata di Hong Kong lungo la quale sono stati realizzati diversi giardini con fontane e cascate, oltre a muri isolanti elegantemente e artisticamente disposti, che affogano e sommergono il rumore del traffico, allo stesso tempo creando scenari rilassanti.
 
Includere il paesaggio sonoro nella progettazione non significa per forza un aumento di costo. Sfruttare il rumore dell’acqua o piantare alberi che possano ospitare uccelli e animali sono mezzi semplici che portano benefici impensati a lungo termine, per la buona salute e uno stile sobrio e felice di vita.
Così la tradizione può essere conservata e la tecnologia può contribuire positivamente. Intanto, nella quotidianità in cui ciascuno di noi è attivo, importante è volerlo e viverlo di conseguenza.

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