Pace in Ucraina, preghiera ecumenica a Milano

A Milano il Consiglio delle Chiese Cristiane (CCCM) ha organizzato un momento di preghiera ecumenica per la pace, primo dono del Risorto.
Ucraina
Pace in Ucraina, Milano, foto Angela Grassi

Mentre Milano si prepara all’ora dell’aperitivo, lunedì 11 aprile un nutrito gruppo di persone si ritrova in piazza sant’Eustorgio per muovere insieme e ordinatamente in corteo verso la chiesa ortodossa romena intitolata a Santa Maria della Vittoria. Il Consiglio delle Chiese Cristiane di Milano, con il supporto dell’Unione cristiana Imprenditori e Dirigenti (UCID), ha infatti organizzato una preghiera ecumenica per la pace, per le terre devastate dal conflitto tra popoli fratelli e anche una diretta tv disponibile https://youtu.be/TV7VkWc_ga8 che ha già raggiunto molte persone in luoghi impensabili in tempo di guerra.

Foto Angela Grassi

Nella gremita chiesa tra inni cantati, meditazioni offerte dai rappresentanti e dalle rappresentanti delle Chiese cristiane di Milano, invocazioni di perdono, la grande litania, il Padre nostro e il gesto della pace fra tutti, il clima di preghiera è veramente profondo.

Una donna russa e una donna ucraina portano insieme un vaso rotto che un bambino ricompone. Intanto così si invoca: «Ma Tu, la tua misericordia, le tue mani sapienti, la tua infinita pazienza, la grazia del tuo amore, la tua vita per la nostra, Tu rimetti insieme i pezzi, ci ricomponi, ci riconcili, ci restituisci a noi stessi. Aiutaci come individui e come insieme di chiese a ritrovarci per lavorare nell’amore, per la pace, e a non scoraggiarci per il poco che siamo».

Tra i tanti che hanno raccolto l’invito ci sono anch’io: come il grande lampadario al centro della chiesa sparge i suoi bagliori su ciascuno, così la preghiera comune allarga i cuori facendoci uscire dai nostri confini e pare illuminare gli angoli più bui della storia dei popoli e personale.

Raccolgo qualche impressione all’uscita dalla Chiesa. «Essendo da poco nella commissione liturgia, una delle commissioni che fanno capo al Consiglio ecumenico delle Chiese cristiane di Milano, ho potuto partecipare alla preparazione di questo momento e davvero posso dire che arrivare a definire queste celebrazioni ecumeniche è un traguardo che richiede delicatezza, cultura ecumenica ed esperienza. Ogni lettura, ogni preghiera è ponderata e scelta nella direzione della coralità, ogni confessione deve avere voce ed esprimersi con le sue proprie caratteristiche. La comune preghiera per la pace ha sicuramente reso l’appuntamento di stasera particolarmente intenso e sentito. Il susseguirsi di spunti evangelici, (il Vangelo è la sorgente originaria e comune a tutti i cristiani), la richiesta reiterata di perdono per tutti i mali inflitti al fratello e a tutta l’umanità, l’invocazione dello Spirito Santo dispongono l’assemblea variegata ad una tensione comune all’unità e alla fraternità».

«Un gesto vero senza nessuno spazio ad una religiosità miracolistica, ma puntando su un Dio dell’amore e sulla responsabilità degli uomini di convertirsi all’amore. La presenza delle Chiese di Russia e Ucraina e dei fedeli insieme è una testimonianza molto forte. Sono tornata a casa con un rinnovato desiderio di provare ad essere operatore di pace».

E la pace, come ha ricordato nel saluto di commiato, Francesco Castelli, presidente del Consiglio delle Chiese Cristiane a Milano, è il primo dono del Risorto.

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