Oscar 2024, una vittoria annunciata

7 statuette su 13 candidature al film "Oppenheimer". Vince anche "Povere creature" e "La zona d’interesse" soffia il posto al nostro "Io capitano".
Robert Downey Jr., miglior attore non protagonista; Da'Vine Joy Randolph, miglior attrice non protagonista; Emma Stone, miglior attrice e Cillian Murphy, miglior attore, tengono in mano i loro Oscar in sala stampa durante la 96ª edizione della cerimonia degli Academy Awards a Los Angeles.
Robert Downey Jr., miglior attore non protagonista; Da'Vine Joy Randolph, miglior attrice non protagonista; Emma Stone, miglior attrice e Cillian Murphy, miglior attore, tengono in mano i loro Oscar in sala stampa durante la 96ª edizione della cerimonia degli Academy Awards a Los Angeles. (Foto di EPA, ANSA/ALLISON DINNER)

Povere creature! del fantasioso regista greco Yorgos Lanthimos si è preso il premio alla miglior attrice, cioè la camaleontica Emma Stone. L’inglese La zona d’interesse -agghiacciante film sulla Shoah di Jonathan  Glazer–  il premio per il miglior film internazionale, sbarrando la strada al nostro Matteo Garrone, che, onestamente, ha girato un film meno furbo, più umano e forse più attuale. Peccato! Qualche novità: l’attrice nativa americana Da’Vine Joy Randolph si è portata a casa la statuetta di miglior attrice non protagonista per Lezioni di vita di Alexander Payne, un giusto risarcimento “storico” degli Studios ad un  popolo a suo tempo perseguitato e ad una attrice bravissima.

Il  grande maestro giapponese Miyazaki primeggia con il miglior film d’animazione in Il ragazzo e l’airone, premio alla miglior sceneggiatura al francese Anatomia di una caduta di Justine Triet, intrigante trhiller domestico, purtroppo boicottato in Francia, chissà perché. E poi c’è il trionfo di Nolan e del suo Oppenheimer. L’irlandese Cilliam Murphy è il miglior attore protagonista -giustamente perché è un vero artista- e dedica il premio a chi lotta per la pace nel mondo. E Robert Downey jr. vince come miglior attore non protagonista, ma il film si prende premi per la regia, il montaggio, la colonna sonora  e la fotografia. Quasi il pieno.

Niente da fare per Scorsese e dispiace. La vittoria di Nolan e di Lanthimos a dire il vero era prevedibile: i due film, pur diversi, sono di grande valore. Hollywood da una parte, come fa spesso, premia se stessa e dall’altra esalta la fantasia artificiale del greco Lanthimos. L’Italia, provincia dell’impero americano, meritava di più. Non siamo solo gli eredi di Fellini e di Rossellini. Facciamo ancora un bel cinema, umano, ricco di sentimenti, come è nel nostro stile. L’ America dovrebbe forse scoprirlo.

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