Osare di essere uno

Ad Augsburg, Città della Pace, il 40° Convegno di vescovi di varie Chiese promosso dal Movimento dei Focolari. 60 i vescovi partecipanti provenienti da 27 nazioni e appartenenti a 29 Chiese diverse. In un momento in cui soffiano momenti di guerra, si ricordano i 25 anni di uno storico passo di riconciliazione: la firma della Dichiarazione congiunta luterano-cattolica sulla dottrina della giustificazione.
Augsburg - 40° Convegno di vescovi di varie Chiese promosso dal Movimento dei Focolari

Una schiera di 60 vescovi di ogni colore popola da lunedì 26 febbraio il Centro pastorale della diocesi di Augsburg in Baviera, la Casa St. Ulrich. Sono convenuti qui su invito del vescovo cattolico della città, Bertram Meier, in occasione dell’anno giubilare con cui la diocesi festeggia il patrono: St. Ulrich.

Il vescovo Brendan Leahy a colloquio con due vescovi luterani, uno della Germania e uno della Finlandia
Il vescovo Brendan Leahy a colloquio con due vescovi luterani, uno della Germania e uno della Finlandia

Provengono dai quattro angoli della terra, da Filippine, Indonesia, India e Pakistan alla Finlandia e alla Svezia, dal Madagascar, Burundi, Sudafrica e Uganda al Brasile, agli USA e al Venezuela, dal Portogallo, alla Grecia e all’Irlanda e naturalmente dalla Germania. 27 nazioni in tutto, 29 le Chiese rappresentate riconducibili alle principali confessioni: ortodossi, anglicani, metodisti, evangelici, cattolici di rito latino e di vari riti orientali. «Dove puoi trovare un incontro così?», si chiede Trevor Williams, vescovo anglicano dell’Irlanda, al momento delle presentazioni.

Ma cosa lega insieme una schiera così varia per cultura e tradizione che si manifesta pure nella grande varietà dell’abbigliamento ecclesiastico? Un ardito programma che si annuncia nel titolo del Convegno, il 40° del genere: Dare to Be One. A call from Jesus to live the future, now (Osare di essere uno. Una chiamata di Gesù a vivere il futuro, adesso). Programma che il coordinatore del Convegno, il vescovo cattolico di Limerick in Irlanda, Brendan Leahy, declina, nella mattinata introduttiva, in quattro “imperativi ecumenici”:

  • Ora prendere l’iniziativa
  • Ora raccordarci nella missione e andare insieme alla scoperta dei “semi della Risurrezione”
  • Ora riconoscere che ogni difficoltà può diventare una pedana di lancio
  • Ora amarci gli uni gli altri.
Augsburg – 40° Convegno di vescovi di varie Chiese promosso dal Movimento dei Focolari

Si tratta indubbiamente di un programma controcorrente. Basta pensare alle situazioni spesso drammatiche da cui provengono questi vescovi e che portano qui con sé.

Base dell’incontro è la spiritualità dell’unità che offre forti stimoli ad attuare quello che da qualche tempo viene chiamato l’ecumenismo ricettivo, un approccio innovativo che chiede di mettersi nella disposizione di imparare gli uni dagli altri. A illustrare questa metodologia è il teologo anglicano Callan Slipper, già rappresentante della Chiesa d’Inghilterra per l’ecumenismo, il quale sottolinea l’urgenza di fare passi in questo senso con un’efficace immagine: «È come se fossimo una di quelle vetrate scintillanti di vetri multicolore che si trovano in certe chiese. Per le nostre divisioni quel rosone si è spaccato e i suoi pezzi sono caduti e sparsi per terra. Ognuno è ancora bellissimo, ma a tutti manca lo splendore che avrebbero se fossero uniti».

Qui si è impegnati a lasciare che si ricomponga questo rosone. «Nulla ci può impedire di vivere qui uniti nell’amore reciproco con un grande rispetto davanti a ognuno», osserva il metropolita siro-ortodosso Theophilose Kyriakos, uno dei dieci vescovi che hanno preparato insieme questo appuntamento.

Augsburg – 40° Convegno di vescovi di varie Chiese promosso dal Movimento dei Focolari

A far da cornice ai giorni del Convegno è la millenaria città di Augsburg, scenario di avvenimenti chiave della Riforma protestante: dagli inconcludenti colloqui di Lutero con il card. Caetano nel 1518 al fallimento di un ultimo tentativo d’accordo, fatto nel 1530 con la Confessione d’Augusta, oggi tra i documenti base delle Chiese luterane; ma anche la Pace religiosa raggiunta qui nel 1555 e la parità delle due confessioni stabilita nel 1648, all’indomani della Guerra dei trent’anni; evento, quest’ultimo, che ancor oggi si celebra ad Augsburg l’8 agosto d’ogni anno con la Festa della Pace, come ha ricordato ai vescovi la sindaco della città Eva Weber, durante un ricevimento nel Municipio martedì 6 pomeriggio.

Mercoledì 7 si è commemorato nella chiesa evangelica di Sant’Anna un altro evento chiave, questa volta dei nostri tempi: la storica firma della Dichiarazione congiunta sulla dottrina della giustificazione avvenuta il 31 ottobre 1999 in questa chiesa. In quel giorno la Chiesa cattolica e la Federazione luterana mondiale hanno posto fine al principale punto di dissenso sul quale ci si era divisi nel XVI secolo. Insieme a un bel gruppo di fedeli, i vescovi hanno ricordato questo passo in una celebrazione altrettanto semplice quanto toccante. Quando, in conclusione, l’assemblea recita il Padre Nostro, suonano le campane di mezzogiorno. Puro caso?

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