Orlando Tisato e l’invito a vedere la gioia

Un pittore che riesce a farci provare la leggerezza dell'incontro con la semplicità. L'uso creativo astratto o figurato di materiali quali stoffe, fili, barattoli. Le sue scelte radicali. La biografia scritta dalla pronipote Sofia
Tisato

Se mi immergo nei colori e nelle figure di Orlando Tisato riconosco in esse un tratto volutamente ingenuo, come di bambino che racconta e fonde conoscenza e ricerca in un tutt’uno a tratti armonioso, talvolta violento e burrascoso.

 

I suoi capolavori sono come una riflessione. Racconta l’artista: «Non sono un professore, non ho titoli, non ho frequentato le scuole. C’era in me qualcosa o qualcuno, una forza originale che mi dava gioia e vita nutrendomi di briciole. Il mio è un pellegrinaggio alla scoperta dell’uomo che pian piano sono diventato. Ora, vecchio, scopro d’essere un eremita, un uomo curioso di tutto. Tutto mi attira».

 

Un incontro per volare alto

L’incontro con lui sconvolge il ritmo vitale quotidiano per innalzarlo “volando alto”, e costringe ad aprire lo spirito al piano mistico dell’esistenza. Sofia Tisato, l’autrice della sua biografia (Sofia Tisato, Orlando Tisato l’uomo, il pittore. Ed. Tracciati), è un’entusiasta del prozio che ha popolato la sua infanzia, conosciuto e apprezzato per quel che di creativo e genuino sapeva trasmettere nelle pur sofferte relazioni. I bambini sono sempre sensibili a chi sa… alzarsi al loro livello e ne portano l’impronta poi nei gesti e nelle percezioni!

 

Sofia è una dolce e decisa giovane donna, docente di lettere, che ha dedicato mesi alla raccolta di documenti, testimonianze e comparazioni sullo zio, viaggiando nei luoghi del cuore e incontrando le persone che con lui hanno condiviso stralci di vita intensa. Un cammino di conoscenza, di confronto, un cammino attraverso la benevolenza e il senso più lato della misericordia.

 

Una vita tra mistero e passione

Orlando Tisato nasce a Padova. La povertà non riuscirà a spegnere l’attitudine dell’artista, così come quello del mistico alla ricerca di Dio. La vita lo segnerà con eventi sorprendenti e sofferti, in Veneto, ma soprattutto a Spello e Assisi. Diventerà monaco-artista dei Piccoli Fratelli di Charles de Foucauld, condividendo il cammino con Carlo Carretto.

 

La sua vita è costellata da incontri con personalità carismatiche: il pittore William (Bill) Congdon, o Dorothy Day, famosa attivista sociale con cui instaura un sodalizio umano e artistico. Commovente e duro il percorso che lo vedrà tornare a Spello e sposarsi, pur intraprendendo viaggi, esperienze espositive imprevedibili e creative performance artistiche (da qui l’appellativo di “pittore matto”).

 

Arte – dono

Sono rimasta affascinata dall’uso creativo astratto o figurato anche di materiali quali stoffe, fili, barattoli e dalla firma “Ut omnes unum sint” di dediche e lettere.
Commuove la scelta radicale di non far commercio del suo “dono” dell’arte, pur apprezzata e stimata. Infatti le opere non gli hanno mai permesso di godere di una serenità economica, fino alla morte, avvenuta nel 2010, in Umbria.

 

Qualcuno, senza una dedica o una firma, non sa di avere “un Tisato”. Spesso si trova in un cortile, in un oratorio, in una chiesa. Incontrarlo sarà una scoperta: chi troverà lo stravagante artista, chi sarà attirato dai sognanti colori e dalle forme, chi dalle Madonne delicatissime e autorevoli, chi sarà sconvolto dalla capacità di tornare bambino e chi schiacciato dal suo invito ad aprire ogni fibra all’Infinito.

 

Ce lo immaginiamo ora in un celeste atelier, faccia a faccia con Quel Volto, «la forza originale che dava gioia». Quello visto e poi cercato e agognato tutta un’esistenza.

 

Guarda il video youtube Video performance. La vera vite

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