Orestiadi di Gibellina e altri festival

Il ricordo del terremoto che distrusse il comune siciliano nel 1968 sarà l'occasione per rivivere anche la rivoluzione culturale che caratterizzò quegli anni in Italia e nel mondo.

Orestiadi di Gibellina
A inaugurare la 37a edizione del Festival internazionale delle Orestiadi di Gibellina (dal 7/7 all’11/8) è ‘La Lunga notte del contemporaneo’, evento performativo promosso in collaborazione con la Biennale d’arte contemporanea manifesta 12, immaginato e costruito in occasione del cinquantesimo anniversario del terremoto che distrusse la città di Gibellina, attraverso i diversi linguaggi dell’arte contemporanea, tra parola, danza, musiche e visioni d’arte. Quattro i luoghi deputati – il Baglio di Stefano, la Terrazza, il Cortile inferiore, la Montagna di sale, il Giardino degli Odori con quattro performance inedite che si intrecceranno tra di loro. Quattro i temi principali: #ClassicoContemporaneo, #QuarantaCinquanta, #CittaLaboratorio, #PoeticamenteSicilia. Con la direzione artistica di Alfio Scuderi, sarà un’edizione speciale, segnata dal ricordo doloroso quanto “straordinario” del terremoto del 1968, testimoniato da tanti artisti tra i quali Alessandro Haber, Stefano Accorsi, Marco Baliani, Silvia Ajelli, Emilio Isgrò, Francesca Benedetti, Paolo Briguglia, Filippo Luna, Vincenzo Pirrotta, Claudio Gioè e Leo Gullotta. Attraverso la memoria, la narrazione e la storia, gli artisti ci guideranno idealmente nel ricordo del cinquantesimo anniversario del terribile terremoto che distrusse la città di Gibellina. A testimonianza del fatto che la cultura può stimolare la crescita del territorio, in particolare nei momenti più difficili. Ricorderemo così il drammatico terremoto del 1968 che rase al suolo la città, ma anche il travaglio politico e sociale di quello stesso anno, un vero e proprio terremoto culturale.

ArtCity nel Lazio
Con l’obiettivo di valorizzare il patrimonio culturale regionale, musei, abbazie e siti archeologici del Lazio saranno attraversati e vissuti da eventi di teatro, danza e performance con artisti della scena teatrale contemporanea di diverse generazioni e stili: 52 appuntamenti in totale che il Polo museale del Lazio, nell’ambito di ArtCity 2018, apre con la prima edizione della rassegna In scena, curata da Anna Selvi (dal 6/7 all’8/9). Tra gli artisti coinvolti autori e narratori come Marco Paolini, Ascanio Celestini, Mariangela Gualtieri. Sandro Lombardi e Massimo Verdastro saranno interpreti di L’apparenza inganna di Thomas Bernhard, regia Federico Tiezzi; Kriminal Tango, recital firmato da Fanny & Alexander, con Marco Cavalcoli e con l’Orchestrina Bluemotion; Pasticceri – io e mio fratello Roberto, uno spettacolo di Roberto Abbiati e Leonardo Capuano. Per la danza Bach Dance Suites, coreografia di Virgilio Sieni; Double Points: HELL, di Emio Greco e Pieter C. Scholten; Mediterranea di Mauro Bigonzetti con i Solisti e il corpo di ballo Daniele Cipriani Entertainment; In a Landscape di Daniele Albanese_compagniastalker; Il colore si fa spazio del Gruppo Nanou; Carmina Burana, coreografia e regia di Mauro Astolfi di Spellbound Contemporary Ballet. Nella programmazione anche lavori con una matrice più performativa come La Ballata del vecchio marinaio di Samuel T. Coleridge rivisitato da Roberto Latini e le musiche originali di Gianluca Misiti. Roberto Abbiati è protagonista di Una tazza di mare in tempesta, un’installazione per 20 spettatori ogni 45 minuti, dal Moby Dick di Melville; Dance Dance Dance – Una Milonga speciale del Gruppo Nanou; Bermudas di MK, ideazione e coreografia di Michele Di Stefano. Inoltre anche site specific realizzati appositamente per i luoghi che li ospitano: Parole dal museo, metamorfosi e altre storie di e con Marco Cavalcoli e Lorenzo Gioielli è una raccolta di letture tratte da Ovidio e altri autori per scoprire il Museo di Formia; e Prélude à l’après-midi d’un faune, coreografia di Amedeo Amodio, è pensato per il Museo Giacomo Manzù di Ardea. E ancora: Odisseo – viaggio nel teatro, del Teatro del Lemming, un percorso sensoriale che prevede l’accesso di un gruppo limitato di 33 spettatori a replica al Museo Archeologico Nazionale di Sperlonga; Io provo a volare è una drammaturgia originale di Gianfranco Berardi (regia Gabriella Casolari), che a partire da cenni biografici e dalle canzoni di Domenico Modugno, racconta la vita di uno dei tanti giovani cresciuti in provincia pronti, sull’onda del mito, ad affrontare ogni peripezia per realizzare il sogno di diventare artisti, www.art-city.it.

Come Odisseo il teatro viaggia
Un’Odissea in 5 puntate teatrali come 5 le piazze che la ospiteranno nel territorio di Valsamoggia. Giunge alla quarta edizione “Territori da cucire”, il progetto che il Teatro delle Ariette cura dal 2015. Se il tema affrontato lo scorso anno è stato quello degli stranieri, quest’anno si esperimenta un teatro di comunità con la creazione dello spettacolo “Un’Odissea in Valsamoggia” in cui protagonisti, guidati dal Teatro delle Ariette, sono circa 40 cittadini di differente età e provenienza culturale coinvolti in tutte le fasi dell’allestimento, dalla recitazione alla realizzazione delle scene e costumi, in una contaminazione continua tra cultura classica e cultura popolare, tra il lavoro dei professionisti e quello dei dilettanti/cittadini. Come Odisseo, il teatro viaggia. L’Odissea sarà così ospitata a puntate in 5 piazze del territorio – ad ingresso libero – con il seguente calendario: La zattera di Odisseo a Monteveglio (4/7), Odisseo-Nessuno a Savigno (11/7), Scilla, Cariddi, le Sirene. Il ritorno a Castelletto (18/7), La gara dell’arco a Crespellano (25/7), Lunga notte d’amore a Bazzano (1/8). La barca di legno di Ulisse, trasportata su una due cavalli, farà il suo ingresso nelle piazze il giorno prima per promuovere l’evento, www.teatrodelleariette.it.

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