Olimpiadi, un mese al via

La manifestazione inizierà ufficialmente la sera del 23 luglio con una cerimonia d'apertura (da noi saranno le 13.00). Saranno ammesse fino ad un massimo di 10.000 persone per gli eventi dove questo sarà possibile, mantenendo comunque il divieto relativo alla presenza di fan stranieri.
(AP Photo/Eugene Hoshiko)

È una metropoli immensa. Divisa in diverse zone, ognuna con un tratto distintivo del tutto particolare. C’è Shinjuku, il quartiere dei grattacieli e del divertimento. C’è Shibuya, uno degli spazi più dinamici della città, ricco di negozi dove andare a fare shopping. Ci sono Akihabara, area che è un vero e proprio paradiso per gli appassionati di manga e videogame, e Harajuku, con i caratteristici negozi che si trovano nella affollatissima strada Takeshita-dori. E poi ancora Ginza, il quartiere del lusso, Ueno, ricco di templi e affascinanti musei, Toyosu, sede del più grande mercato di pesce del mondo. Insomma, “la capitale dell’est” (questa la traduzione letterale di “Tokyo”), è certamente una delle città più affascinanti dell’intero pianeta.

I giornalisti si mettono in fila per entrare nel Village Plaza vicino al Villaggio Olimpico e Paralimpico di Tokyo 2020 (AP Photo/Eugene Hoshiko)

Tra un mese esatto, proprio nella località nipponica, prenderanno il via i Giochi di Tokyo 2020. Si, avete letto bene, non si tratta di un refuso di stampa. Le Olimpiadi che andranno in scena da mercoledì 21 luglio a domenica 8 agosto 2021, infatti, negli annali saranno ricordate per sempre con la denominazione ufficiale di Tokyo 2020. Una scelta voluta dal Comitato Olimpico Internazionale (CIO) che, causa pandemia, è stato costretto a rinviare di un anno la trentaduesima edizione dei Giochi olimpici dell’era moderna (per la prima volta dai Giochi di Atene del 1896 la manifestazione si terrà così in un anno dispari). In Giappone, tra qualche settimana, tornerà quindi a sventolare la bandiera a cinque cerchi, cosa già avvenuta per le precedenti edizioni di Tokyo 1964 (Olimpiadi estive), Sapporo 1972 e Nagano 1998 (Olimpiadi invernali).

Questa volta, però, i Giochi olimpici, da sempre sinonimo di festa e di amicizia tra i popoli (si attendono al via rappresentanti di oltre 200 nazioni), saranno del tutto particolari! E non potrebbe essere diversamente dopo gli accadimenti che, nell’ultimo anno, hanno profondamente segnato le vite di tutti noi. Un’edizione dove forse, come mai in passato, varrà ancora di più il famoso proclama olimpico “l’importante è partecipare”. Si, anche se poi ogni atleta in gara cercherà di vincere, o comunque di dare tutto il meglio di sé stesso, più che in ogni altra precedente occasione i Giochi di Tokyo avranno un significato che andrà ben oltre quello legato alle singole vittorie, che andrà aldilà delle medaglie assegnate. Ponendosi, almeno simbolicamente, come il momento che rappresenterà la vera e propria ripartenza dello sport mondiale post pandemia.

Tutto questo, ovviamente, anche se si dovranno necessariamente fare i conti con i rischi e le limitazioni dovute ai rigidi protocolli messi in piedi dagli organizzatori a causa del “Coronavirus”. Negli ultimi giorni, ad esempio, il CIO ha pubblicato la versione definitiva del “playbook”, ovvero la guida alle regole di comportamento che gli atleti (ma anche i media, gli sponsor e in generale tutti gli addetti ai lavori) dovranno osservare durante le Olimpiadi. Sono regole che, tra precauzioni e rigidi protocolli, arriveranno fino ad escludere dalla manifestazione chiunque violerà le norme anti Covid contenute nel citato playbook. Tutti coloro che arriveranno per le Olimpiadi, solo per fare qualche esempio, dovranno effettuare dei tamponi prima di lasciare il proprio Paese e subito dopo l’arrivo, dovranno dare il consenso a monitorare sempre la loro posizione tramite GPS, e non potranno utilizzare mezzi pubblici. Sacrifici necessari, utili a far svolgere le gare con un certo grado di sicurezza.

Nel “Paese del Sol Levante”, intanto, l’attenzione è sempre al massimo livello. Si teme un ulteriore rialzo dei contagi, con paure alimentate dall’arrivo della temibile variante Delta, e soprattutto dal notevole ritardo con cui procede da quelle parti la campagna di vaccinazione (pensate che ad oggi, mentre oltre il 52% della popolazione italiana ha già ricevuto almeno una dose di vaccino, in Giappone si è fermi solamente al 16%). Nonostante le principali autorità sanitarie locali continuino a chiedere che le Olimpiadi si svolgano senza la presenza di spettatori, è però proprio di oggi la notizia che saranno ammesse fino ad un massimo di 10.000 persone per gli eventi dove questo sarà possibile, mantenendo comunque il divieto relativo alla presenza di fan stranieri.

(AP Photo/Eugene Hoshiko, File)

Si, ormai ci siamo. In controtendenza rispetto solo a poche settimane fa, gli ultimi sondaggi dicono che anche i cittadini di Tokyo sono ora più favorevoli allo svolgimento di questa affascinante manifestazione che, dopo due giorni dedicati ai turni preliminari di calcio, softball (ci sarà anche la nostra nazionale), tiro con l’arco e canottaggio, partirà ufficialmente la sera del 23 luglio con la cerimonia di apertura (da noi saranno invece le 13.00, considerate le sette ore di differenza di fuso orario che ci separano dal Giappone). Nella città che vanta la presenza del più alto numero di ristoranti stellati del mondo, vera icona mondiale del gourmet, andranno in scena gare di ben 33 sport, per un totale di 50 diverse discipline e di 339 eventi complessivi (per la prima volta vedremo ai Giochi anche skateboard, karate, arrampicata sportiva e surf).

Intanto, il numero di atleti italiani che hanno già strappato il pass olimpico fa davvero ben sperare per una partecipazione tricolore ricca di soddisfazioni. Ad oggi si tratta complessivamente di ben 342 nostri rappresentanti (esattamente 171 uomini e 171 donne), ma ci sarà ancora un po’ di tempo per strappare qualche altro biglietto last minute per Tokyo. L’ultima finestra ufficiale è fissata la prossima settimana, quando la nostra nazionale maschile di pallacanestro giocherà un torneo di qualificazione che assegnerà un posto per i Giochi a cinque cerchi (favoriti i padroni di casa della Serbia). Inoltre, tra atletica, nuoto, golf, ginnastica e qualche possibile ripescaggio in altri sport (come judo e tuffi), nei prossimi giorni dovremmo tranquillamente superare quota 350. Un numero davvero ragguardevole, che rappresenterebbe perlomeno la terza più ampia delegazione azzurra di sempre ai Giochi, avvicinandosi molto (se non addirittura superandole) alle edizioni di Sydney 2000 (allora i nostri atleti furono 361), e a quella record di Atene 2004 (che vide convocati ben 373 azzurri).

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