Olimpiadi Pechino 2022: il bilancio

Si è chiusa la 24esima edizione dei Giochi Olimpici invernali. È tempo di bilanci e di previsioni, in attesa dell'edizione che si terrà in Italia: Milano - Cortina 2026.
(AP Photo/Bernat Armangue)

Si sono ufficialmente chiusi nel Bird’s Nest, stadio olimpico della capitale cinese, i Giochi di Pechino 2022. La prossima meta olimpica invernale punta ora a Milano-Cortina, incaricata di organizzare l’edizione invernale prevista per il 2026. A chiudere questi Giochi cinesi, il presidente cinese Xi Jinping e il numero uno del Cio, Thomas Bach, arrivati sul palco d’onore: dopo un breve saluto a distanza, Xi e Bach hanno risposto al saluto della folla sugli spalti mentre si riaffacciava la fiaccola olimpica e nello stesso tempo entravano i portabandiera delle squadre partecipanti, tra cui anche la nostra Francesca Lollobridiga, seguiti dagli altri atleti sulle note dell’Inno alla Gioia di Beethoven.

Una volta sventolata e ammainata, la bandiera olimpica è stata ceduta simbolicamente dal sindaco di Pechino, Chen Jining, a Bach, che l’ha consegnata per la prima volta direttamente ai sindaci delle due prossime città della rassegna, Beppe Sala e Gianpietro Ghedina. L’edizione 2022 si chiude con un medagliere che vede sovrastare tutti per distacco la Norvegia, con 37 medaglie in tutto e 16 ori.

Sofia Goggia. Fonte: LaPresse

Gli acuti d’Italia, in attesa delle paraolimpiadi
Chiude al tredicesimo posto la nostra Italia, tradizionalmente non proprio un’eccellenza “invernale”, con 17 medaglie, di cui due ori, che inorgogliscono il presidente del presidente del Coni, Giovanni Malagò: «Voglio fare i miei complimenti alla squadra olimpica italiana. Le 17 medaglie azzurre di questa Olimpiade invernale rappresentano uno straordinario risultato che ci fa guardare alla prossima edizione dei Giochi, quella tutta italiana di Milano-Cortina, con ottimismo».

Mentre Luca Pancalli, presidente del Comitato Italiano Paralimpico, ha aggiunto lanciando le imminenti paraolimpiadi invernali:«Ancora una volta lo sport italiano ha dimostrato di essere un’eccellenza a livello internazionale. Grazie ragazze e ragazzi, ci avete fatto emozionare ancora una volta. Vi abbiamo seguito con grande passione, abbiamo fatto il tifo per voi e abbiamo esultato per ogni podio conquistato. Adesso tocca agli straordinari atleti paralimpici. Proveremo, come sempre, a fare del nostro meglio per tenere in alto il nome dell’Italia, certi del vostro supporto e del vostro tifo dall’Italia».

Per i nostri azzurri, resterà il primo storico il successo nel Curling di Stefania Costantini e Amos Mosaner: nella prima edizione mista, i due hanno registrato con la medaglia d’oro un torneo strepitoso. In particolare poi, due argenti resteranno estremamente significativi per Sofia Goggia e Arianna Fontana: la prima era tornata in pista a tre settimane da un grave infortunio, mentre la seconda è diventata l’italiana più medagliata dei Giochi invernali, non senza alcune polemiche di cui abbiamo dato conto sulle nostre pagine.

Ailing Eileen Gu (AP Photo/Matthias Schrader)

Stelle indimenticabili
Tra tanti spunti memorabili per i quali occorrerebbero più libri che articoli, forse il più significativo lo firma Ailing (Eileen) Gu: dopo aver vinto l’oro e l’argento rispettivamente nello sci freestyle big air e slopestyle prima di scendere in pista per la competizione di halfpipe, un altro trionfo era possibile? Ebbene, con 95,25 punti alla sua seconda manche, la superstar appena 18enne è entrata nella storia come la prima sciatrice freestyle in assoluto a vincere tre medaglie in tre diversi eventi ai Giochi Olimpici Invernali. Mantenute in modo sfavillante anche le aspettative riposte su Gabriella Papadakis e Guillaume Cizeron: una perfetta combinazione francese di abilità ed eleganza pattinando verso l’oro con un nuovo record mondiale (di punteggio) con 226,98. Inarrestabili nel Biathlon il francese Quentin Fillon Maillet, la norvegese Marte Olsbu Roeiseland e il suo connazionale Johannes Thingnes Boe: per loro un record comune di 5 medaglie ciascuno in una sola edizione dei Giochi. Bottino clamoroso anche per il norvegese Johannes Hoesflot Klaebo e il russo Alexander Bolshunov, capaci di raccogliere quattro medaglie ciascuno sul percorso di Zhangjiakou.

Infine, copertina d’obbligo per Il pattinatore di velocità svedese, Nils van der Poel, che aveva già vinto l’oro dei 5.000m con annesso record olimpico, prima di tornare sul ghiaccio per la finale dei 10.000m, l’11 febbraio, stabilendo un crono incredibile di 12:30.74, utile a infrangere il suo stesso record mondiale dei 10.000m stabilito l’anno scorso. Difficilmente imitabile anche “l’olandese volante” Suzanne Schulting, che ha letteralmente assaltato i Giochi cinesi, stabilendo tre record Olimpici, con anche il crono dei 1.000m che risulta il migliore al mondo mai pattinato: l’11 febbraio scorso, nei quarti di finale, la campionessa orange ha chiuso la gara in 1:26.514, facendo registrare un nuovo record mondiale.

 

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