Obiettivo 30eLode

Il movimento popolare “#salvaiciclisti” ha lanciato una petizione per ridurre la velocità sulle strade.
In bici per il centro città

In Italia è aumentato il rischio per i pedoni e i ciclisti di essere coinvolti in incidenti stradali. Secondo i dati Inail, ogni giorno 57 pedoni sono coinvolti in incidenti stradali, due dei quali perdono la vita. Il 35 per cento viene investito sulle strisce pedonali. Tirando le somme, 730 sono le morti annuali dei pedoni, da sommare ai 260 ciclisti (2556 ciclisti in dieci anni, fonte www.salvaiciclisti.it).
La causa principale è l’eccessiva velocità. Investire una persona a 50, 75 o a 100 km/h equivale a spingerla giù dal balcone del terzo, settimo o del tredicesimo piano di un palazzo.
Il movimento popolare “#salvaiciclisti” ha lanciato la petizione "Obiettivo #30eLode – Riduciamo la velocità sulle strade delle nostre città".
La petizione chiede che venga introdotto il limite di velocità massimo di 30 km/h in tutte le aree residenziali d'Italia, con eccezione delle arterie a scorrimento veloce. Ridurre la velocità media di 20 km/h significa dimezzare i decessi sulla strada.
La petizione è stata inserita all’interno del disegno di legge “salva ciclisti” firmato da oltre 60 parlamentari dei diversi schieramenti politici, in attesa di essere discusso in aula. «Ci aspettiamo che il Parlamento voglia agire al più presto – affermano gli organizzatori – per tutelare la vita di tutti quegli italiani che altro non chiedono che poter attraversare la strada e arrivare incolumi dall’altra parte».
 
Introdurre un limite di velocità più basso comporta numerosi vantaggi dal punto di vista dell’inquinamento atmosferico, acustico, dei consumi di carburante, della qualità della vita (meno stress).
L’unica nota negativa riguarda l'aumento dei tempi di percorrenza. In realtà un'auto che si sposta in città rispettando il limite dei 50 km/h piuttosto che 30, guadagna non più di un minuto per ogni tragitto.
Questo risultato è stato dimostrato da un recente test realizzato a Roma da Legambiente (che aderisce alla petizione) in collaborazione con il movimento “#salvaiciclisti” e l’organizzazione ambientalista Fiab. Su un percorso di 7 km, l'auto più veloce (50 km/h) ha impiegato 26 minuti e 30 secondi. Quella che viaggiava a 30 km/h ha raggiunto la destinazione in soli 50 secondi in più. 50 secondi che possono salvare molte vite.

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