“O Anche No” in Senegal, l’opera di Elena Malagodi

Nella nuova puntata del programma televisivo “O anche no”, condotto dalla giornalista per il sociale Paola Severini Melograni, si racconta la storia di Elena Malagodi e il suo contributo a migliaia di giovani vite in Senegal. La conferenza stampa a Palazzo Madama intitolata “La nostra Africa”, su iniziativa del senatore Maurizio Gasparri, vicepresidente del Senato, lancia il programma e apre il confronto.
Conferenza stampa "La nostra Africa". "O anche no" in Senegal (Foto di Patrizia Marolla).

Il 30 ottobre 2023 in seconda serata su Rai 3 è andato in onda uno speciale del programma televisivo “O anche no”, recuperabile su Rai Play, condotto dalla giornalista per il sociale Paola Severini Melograni. La mattina dello stesso giorno una conferenza stampa nella sala “Caduti di Nassirya” presso Palazzo Madama, Senato della Repubblica, a cui partecipano numerosi personaggi illustri, politici o meno, che intervengono sul tema della cooperazione e sul lavoro svolto da Elena Iannotta Malagodi Di Giamberardino in Senegal, che, prima di perdere la vita a causa del Covid-19, ha investito nella costruzione di scuole per i bambini, in particolare per le giovani con disabilità. Giovanni Malagodi è stato il suo primo marito, segretario e presidente del Partito liberale italiano. La conferenza stampa integrale è andata in onda su Radio Rai GR Parlamento e Radio radicale.

Alla conferenza ha presenziato anche Luigi di Giamberardino, ultimo compagno di Elena Iannotta Malagodi. L’uomo racconta l’esperienza di Elena in Senegal. Ammette commosso che spesso si chiede quale sarà il futuro di tutti quei bambini che crescono nelle scuole fondate da Elena. Ad incoraggiarlo è il sostegno da parte di tante persone che supportano la loro opera. Racconta: «Elena è capitata in Senegal un po’ per caso, è rimasta però per scelta. I suoi figli amano l’Africa, come non poteva lei amarla allo stesso modo?». La prima scuola che Elena fece costruire fu finanziata dalla regione Lazio. Era il 2005, l’autorizzazione arrivò nel 2007. A ottobre del 2008 una vasta zona, occupata prima da montagne di rifiuti, divenne una scuola. Nacque la F.A.I. (Fondare l’Avvenire dell’Infanzia) in Africa, la prima Onlus pensata per l’istruzione delle bambine con disabilità, fondata da Elena e dal compagno Luigi.

L’onorevole Renata Polverini, presidente della regione Lazio, interviene durante la conferenza. Sottolinea quanto a volte basti poco per fare molto, come quando Elena si rese conto che bastavano un milione di lire per costruire un pozzo utile ai bisogni di un intero villaggio. Quindi osserva quanto poco anche possano pesare sulle casse dello Stato delle azioni con potenzialità molto positive. Racconta, ad esempio, di quando aveva portato Woody Allen in ospedale e di quanto questo avesse significato per le persone coinvolte, o quando inviò degli autobus Atac dismessi e risistemati in Iraq. L’onorevole Maurizio Gasparri, vicepresidente del Senato, nomina il “Piano Mattei”, ancora non attivo ma in via di discussione. Sarebbe un Piano di cooperazione e sviluppo con l’Africa che porta il nome del fondatore dell’Eni, Enrico Mattei. L’obiettivo sarebbe quello di rendere sostenibile la crescita economica dell’Italia con quella degli Stati partner.

Tra i tanti interventi illustri quello dell’ambasciatore Pietro Sebastiani, che afferma come la Cooperazione decentrata, nella quale si potrebbe includere quella di Elena Malagodi, sia una grande ricchezza italiana. Da circa vent’anni viene emulata anche da Paesi come Francia e Spagna. Si tratterebbe di una cooperazione non governativa e non centralizzata, quella che viene dalle Regioni, Comuni, piccole parrocchie e realtà, enti del Terzo settore italiani e singoli individui. «C’è un tocco italiano di umanità straordinaria», afferma. I punti di forza si hanno in ambito sanitario ed educativo, con progetti non calati dall’alto ma che trovano incontro e collaborazione con le entità locali.

Ancora l’intervento di Roberto Natale, direttore Rai per la sostenibilità. Discute sull’importanza del servizio pubblico come mezzo per aiutare il Paese ad alzare lo sguardo sul mondo e su tante realtà di spessore. Citato il film “Io Capitano”, regia di Matteo Garrone, candidato dall’Italia come Miglior film internazionale agli Oscar 2024 “per aver incarnato con grande potenza cinematografica il desiderio universale di ricerca della libertà e della felicità”. Alcune scene sono stare riprese anche nella puntata speciale di O anche no.

Intervengono il professore Vittorio Picardo, oftalmologo dalla lunga e onorevole carriera nel campo, il video reporter Marco Petruzzelli, e il fotografo Riccardo Bagnoli, uno dei più affermati in Italia nel mondo della pubblicità e della moda, il cui reportage fotografico sul Senegal e Kurdistan verrà esposto a Milano. Presenti in sala anche i rappresentanti della nuova Fondazione F, tra i quali il vicepresidente Giuseppe Guarnaccia. Nata nel maggio 2023, sosterrà la realizzazione dell’ultimo desiderio di Elena Iannotta Malagodi Di Giamberardino. La loro mission, infatti, si sposa con i progetti della benefattrice, avendo anche come obiettivo il sostegno della solidarietà sociale e della formazione, oltre che scientifico, medico, della ricerca e delle tecnologie.

Elena Malagodi è stata inumata a Natanguuè, lì dove musulmani, cristiani ed ebrei riposano insieme. Sulla sua lapide la frase Je suis l’autre (Io sono l’altro), perché la relazione con le altre persone era tale per cui lei si identificava completamente con chi aveva davanti, ne avvertiva le debolezze, ma anche tutto ciò che di positivo avevano da offrire. Una foto meravigliosa appare sul marmo bianco immerso nel verde, in cui Elena non è sola ma circondata da tantissime bambine. In alto la scritta “Mama Elena”, così come era considerata dalle persone della comunità senegalese che tanto ha aiutato, fino a dare la vita per loro il 17 marzo 2021, uccisa dal Covid dopo aver scelto di rimanere al loro fianco.

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