Nuovi iPhone 5c e 5s, quali sono le novità?

Presentati gli ultimi prodotti Apple, con la versione a basso costo, ma solo per il mercato americano, in vendita a 99 dollari. Ma cosa c'è davvero di nuovo? Un approfondimento
iPhone

Alcuni giorni fa Apple ha presentato i nuovi iPhone 5c e 5s, che andranno a prendere il posto di iPhone 5. La più chiacchierata novità degli ultimi nati nella casa della mela di Cupertino doveva essere la presenza di una versione low-cost del celebre smartphone a fare da pendant alla versione, diciamo così, deluxe. Fatto sta che l’iPhone 5c verrà venduto a 99 dollari sul mercato americano (e solo per l'acquisto associato a un contratto telefonico), ma rimarrà molto caro sia sul mercato europeo che su quello asiatico (si parla di un risparmio di “soli” 100 euro).

Tra le novità più interessanti, per la versione 5s, c’è il Touch ID, un nuovo lettore di impronte digitali capace di sbloccare l’accesso al dispositivo appoggiando semplicemente l’indice sul tasto home. Il Touch ID si attiva quando occorre, conservando più a lungo la preziosa carica della batteria, e consente di scaricare applicazioni senza necessità di inserire ogni volta la password.

Da segnalare ancora l’aggiornamento del sistema operativo iOS, potenziato per la tecnologia a 64 bit, e arricchito di nuove funzioni, tra cui app Immagini, una versione di Safari più potente e iTunes Radio.

I keynote Apple, nonostante l’assenza di Steve Jobs, hanno caratteristiche che ricorrono nel tempo. Prima tra tutte la curiosità dilagante che precede il lancio di ogni nuovo prodotto, frutto di una politica produttiva che lavora per il poco, ma buono (anzi, poco, ma eccellente, nonostante qualche recente debacle, vedi il flop delle mappe con annessa figuraccia e successivo licenziamento del responsabile del progetto Richard Williamson) e tenta di mantenere ampio il divario con tutta la concorrenza, percepita, soprattutto da alcuni utenti, come creativamente monotona e ideologicamente generalista.

Altra costante delle presentazioni made in Cupertino sono le location scelte per le performance, abilmente arredate per apparire eleganti ed essenziali, l’utilizzo di slide con dei testi brevi e ben visibili e le immagini proiettate a tutto schermo tanto scarne e prive di effetti speciali da apparire magnetiche.

Ultimo dettaglio: nessuno oserebbe più riproporre la mise del guru Steve Jobs (mitica maglia nera a collo alto, scarpa da ginnastica bianca di quelle che si usano per i lavori in giardino e jeans), ma il look dei manager di Apple si mantiene molto casual, come quello di Tim Cook di qualche giorno fa.

Riflessione a margine: Jobs era convinto che ognuna delle sue creazioni dovesse essere un balzo in avanti contro la monotonia; non solo: quando presentava i suoi prodotti, lasciava immaginare a chi era seduto ad ascoltare, come sarebbe cambiato il mondo dopo l’arrivo di ognuno di quei gioielli di design e tecnologia. Il keynote di questi iPhone 5 mi ha lasciato l’impressione, più che altro, della celebrazione di un mito, non di un balzo in avanti.

I più letti della settimana

Tonino Bello, la guerra e noi

Mediterraneo di fraternità

La forte fede degli atei

Edicola Digitale Città Nuova - Reader Scarica l'app
Simple Share Buttons