Nasce il parco letterario intitolato a Gesualdo Bufalino

A Comiso, in provincia di Ragusa, è stato inaugurato un parco letterario dedicato allo scrittore noto anche per la vittoria del Campiello
Gesualdo Bufalino

Un Parco letterario a Comiso, la città che fu di Gesualdo Bufalino. Lo scrittore, assunto alla notorietà solo in età avanzata e morto nel 1996, vinse il Premio Campiello, con il suo primo libro appena pubblicato, Diceria dell’untore. Bufalino e le sue opere guideranno virtualmente visitatori e turisti attraverso i luoghi che hanno ispirato o che sono stati presenti nella sua opera letteraria.

Comiso, Vittoria, Modica e non solo. Bufalino amò alcuni luoghi dell’antichità, come il fiume Ippari, limitrofo alla città greca di Kamarina. Bufalino non fu un grande viaggiatore, ma alcune città compaiono nei suoi libri: Linguaglossa, Messina, Siracusa, Noto, il sanatorio nei pressi di Palermo di cui narra in Diceria dell’untore.

La Sicilia, «Dove vita e morte si sfidano» è la sua terra. Comiso, dov’è nato e dove morì, per i postumi di un incidente stradale, è al centro della sua vita e della sua narrazione: «Era bella, Comiso, nel ventisette, nel trentadue, nel trentacinque. Bella ma povera; lieta ma povera».

Visse lungamente a Modica, città cui dedicò versi e metafore straordinarie. «Fui giovane e felice un’estate, nel cinquantuno. Né prima né dopo: quell’estate. E forse fu grazia del luogo dove abitavo, un paese in figura di melagrana spaccata; vicino al mare ma campagnolo; metà ristretto su uno sprone di roccia, metà sparpagliato ai suoi piedi; con tante scale fra le due metà, a far da pacieri, e nuvole in cielo da un campanile all’altro, trafelate come staffette dei Cavalleggeri del Re… che sventolare, a quel tempo, di percalli da corredo e lenzuola di tela di lino per tutti i vicoli delle due Modiche, la Bassa e la Alta» (da Argo il cieco).

Il Parco letterario dedicato a Bufalino consentirà di conoscere i luoghi a lui cari. È il terzo in Sicilia dopo quelli intitolati a Pier Maria Rosso di San Secondo (Caltanissetta) e Giuseppe Antonio Borgese (Polizzi Generosa). Sono 33 in tutta Italia. Essi sono nati attorno alle opere e ai luoghi di scrittori importanti (come la premio Nobel Grazia Deledda), D’Annunzio, Manzoni, Croce, Silone, ma anche scrittori dell’antichità, come Ovidio e Virgilio, o quasi contemporanei, come Pasolini.

La nascita del “parco letterario Bufalino” poggia, in modo forte, su una realtà già esistente, la Fondazione che porta il suo nome, istituita nel 1999. Essa ha sede nei locali dell’ex mercato civico e municipio della città: una location di prestigio che da più di 20 anni funge da crocevia ideale e reale per studiosi di ogni parte d’Italia e del mondo, dottorandi, lettori appassionati, turisti.

Un interesse culturale molto alto, pur se d’élite, che diventa il punto di partenza per la creazione del “parco letterario”. Il progetto è stato curato da Arianna Serena, giovane ricercatrice ed esperta di management turistico. Da qualche anno vive in Sicilia: ha ideato e curato il progetto del parco. «È un progetto che ci proietterà in una cultura della programmazione economica, turistica e ambientale – spiega la sindaca Maria Rita Schembari ­–. Avere un parco letterario ed essere inseriti in una rete farà sì che la cultura supporti anche un progetto imprenditoriale, mettendo in relazione sviluppo turistico, crescita economica e conservazione del patrimonio culturale ed ambientale, essenziale per la promozione di un turismo responsabile».

«Il parco letterario è una grande opportunità – spiega il presidente della Fondazione Bufalino, Giuseppe Digiacomo –, esso ci inserisce nel crocevia degli scambi culturali che la piattaforma promuove. Comiso parte da un bel biglietto da visita: la vita della Fondazione, sempre di più riferimento culturale per gli studi bufaliniani. Sono in tanti a venire a Comiso: l’interesse c’è e ora può crescere. Io sono certo che il comune, che aderisce alla rete dei parchi letterari e gli imprenditori, sapranno cogliere questa opportunità». Digiacomo, da sindaco del tempo, istituì la Fondazione, che si avvale anche del contributo della famiglia. La Fondazione ha concluso di recente le manifestazioni per il Centenario di Bufalino (era nato nel 1920) e ora si prepara a una nuova sfida. «C’è già, da anni, un grande interesse attorno a Bufalino – continua Digiacomo –. Noi accogliamo quotidianamente studiosi e dottorandi. Nascono tesi di laurea, saggi, libri. La Fondazione ha un’organizzazione consolidata e questo costituisce un buon volano. E saprà collaborare con il territorio».

Il parco letterario è stato presentato il 13 novembre alla presenza del presidente della rete dei Parchi letterari, Stanislao de Marsanich. Un tour tra i luoghi bufaliniani, la casa, il circolo, la piazza Fonte Diana, la piazza delle Erbe, il mercato casmeneo. «A Comiso c’è già qualcosa che appartiene alla città. Abbiamo presentato i luoghi di Bufalino alla rete dei parchi letterari. Il parco letterario è qualcosa che già esiste, grazie anche alla Fondazione, e si aggancia alla rete dei parchi nazionali ed europei».

In Italia alcune esperienze di parco letterario hanno registrato delle criticità, alcune si sono chiuse anzitempo. Il percorso che si avvia non viene dato una volta per tutte, l’idea funziona se si coinvolgono il territorio, la città, la sua gente. «È importantissimo – continua De Marsanich – il coinvolgimento, è un valore aggiunto che le persone trovano anche nell’idea di un parco letterario»

La Sicilia che soffre la sua insularità e la sua marginalità, punta sul turismo e sulla cultura. Sul turismo culturale.

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