Nasce il cammino di don Tonino Bello

Da Molfetta al Salento 300 chilometri per ripercorrere i passi delvescovo proclamato servo di Dio, in occasione dei 25 anni dalla sua morte

Il cammino per le persone di fede, oltre ad essere una metafora di vita, può rappresentare un vero e proprio percorso di ricerca e devozione che, fra tappe di lunghi chilometri, aiuta a raggiugere la meta come un santuario o la cima di un monte. Il cammino, grazie alla bellezza naturalistica del tragitto o per la sua caratteristica della lentezza da opporre alla frenesia della quotidianità, è una modalità di viaggio che attira tantissime persone anche lontane dalla fede. Diventa un percorso culturale estremamente arricchente, come per esempio il famoso cammino di Santiago da Compostela o la via Francigena.

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Dei suoi 400 km di lunghezza la Puglia avrà, tra non molto, il suo cammino lungo circa 300 km. È “il cammino di don Tonino”, presentato a luglio dalla diocesi di Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi dal vescovo mons. Domenico Cornacchia, insieme don Raffaele Tatulli, vicario generale, e Aldo Patruno, direttore del Dipartimento Turismo, Economia della Cultura e Valorizzazione del Territorio della Regione Puglia. A tracciare l’obiettivo di questo nuovo cammino è don Luigi Amendolagine, referente del progetto: don Tonino è stato “un uomo della strada” in supporto degli emarginati delle città.

Il cammino partirà da Molfetta nella provincia di Bari e terminerà ad Alessano nel Salento. Sono i due Comuni legati al celebre vescovo e servo di Dio don Tonino Bello. A Molfetta don Tonino ha ricoperto la carica, anzi il servizio (per mantenere un lui caro) di vescovo dalla metà degli anni ’80 al 1993, anno della sua morte. Alessano, invece, è la sua città natale.

Il cammino di don Tonino è stato progettato in occasione dei 25 anni della morte del vescovo della diocesi della provincia barese ed è uno strumento per conoscere ulteriormente il carisma, la cultura, lo spirito caritatevole di questo grande sacerdote pugliese. E rientra tra le tante opere e iniziative di persone spinte dal carisma di Tonino che lo hanno conosciuto in vita e spinte, quindi, da seguire le sue orme.

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Papa Francesco, in visita nel 2018 proprio a Molfetta ed Alessano, ha onorato questa grande figura definita “dono e profezia dei nostri tempi”. Il pontefice, in quella giornata, che ha aperto il processo di beatificazione di don Tonino, ha ricordato l’impegno del vescovo, sempre aperto al prossimo, che ha mostrato il vero lato della Chiesa come ospedale da campo. Ha vissuto davvero l’incontro della strada. Il cammino sulle orme di don Tonino è l’occasione per approfondire la sua figura di uomo e di sacerdote, ammirare la bellezza dei paesaggi pugliesi ed esorta ancora una volta ad essere attenti alla pace. In qualche modo il cammino è il monito lanciato spesso da don Tonino, per scuotere le coscienze: “In piedi costruttori di Pace”. Di don Tonino Bello, infatti, è opportuno ricordare il suo concreto e radicale impegno per la pace. È stato direttore di Pax Christi e durante la guerra del Golfo, insieme ad un gruppo di giovani “costruttori di pace”, si è recato nei luoghi del conflitto della ex Jugoslavia per tentare di far deporre le armi con la non violenza.

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La Puglia, oltre ai cammini federiciani legati alla figura di Federico II, si arricchirà di questo cammino promosso proprio dall’associazione “Il cammino di don Tonino” insieme alla diocesi di Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi, partendo dalla “contemplattività”, altro termine caro al vescovo di Molfetta: unirà cultura e spiritualità nell’ottica del turismo lento. Si passerà da alcuni luoghi significativi per la vita di don Tonino: oltre Molfetta e Alessano, si passerà dalla comunità C.A.S.A. di Ruvo di Puglia, dal porto di Bari, Tricase in Salento; ma altre tappe saranno in alcuni posti suggestivi della Puglia come i trulli di Alberobello, le grotte di Castellana, la Basilica di Santa Caterina a Galatina e tanti altri.

Dopo la presentazione del progetto, i componenti dell’associazione Il cammino di don Tonino stanno procedendo alla mappatura delle tappe; durante l’estate è prevista la procedura all’installazione della segnaletica. Verso settembre saranno promossi i primi tratti. Nella prossima primavera il cammino sarà interamente percorribile.

I frutti lasciati da questo vescovo umili e di pregevole cultura (numerosi sono i suoi scritti) continuano a far nutrire speranza, invogliano a sentirsi sempre in cammino proprio come recita una delle sue suggestivi frasi: «La strada è lunga, ma non esiste che un solo mezzo per sapere dove può condurre: proseguire il cammino».

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