“Napoli milionaria!”, il dramma e la gioia dell’esistenza umana

Lunedì 18 dicembre, alle 21,30, andrà su Rai1 "Napoli milionaria!", un adattamento cinematografico della storica commedia di Eduardo De Filippo. Interpretato da Massimiliano Gallo e Vanessa Scalera, con la direzione di Luca Miniero.
Massimiliano Gallo e Vanessa Scalera. Foto: Sabrina Cirillo

È ormai tradizione natalizia ritrovare su Rai1, in prima serata, la leggerezza poetica di Eduardo De Filippo, la sua capacità di attraversare l’animo umano con tenerezza, umorismo e malinconia. Riabbracciamo il suo valore ogni anno sotto Natale, trasformato in film più o meno teatrali, televisivi soprattutto perché trasmessi sul piccolo schermo, ma di una eleganza e una qualità che spesso rimandano al buon cinema. Quest’anno tocca a Napoli milionaria!, in onda stasera, lunedì 18 dicembre, in prima visione assoluta alle 21,30.

Nel 2020 aprì questa felice consuetudine l’opera forse più celebre del maestro partenopeo: Natale in casa Cupiello, diretta da Edoardo De Angelis e interpretata da Sergio Castellitto. Era un film rispettoso dell’opera originale a partire dalla teatralità di fondo, ma aveva una sua apprezzabile personalità espressiva. L’anno dopo toccò a Sabato, domenica e lunedì, ancora dalla coppia De Angelis/Castellitto, e quello scorso a Filomena Marturano, diretta da Francesco Amato e interpretata da Massimiliano Gallo e Vanessa Scalera. Gli stessi attori che, oggi, diretti da Luca Miniero, recitano tra i vicoli antichi e dolenti di questo Napoli Milionaria! che entra nella storia con estrema decisione attraversando il tema attuale della guerra, e quello eterno del potere distruttivo del denaro usato come idolo, come strumento che allontana dai valori di una vita insieme. Non solo dove intorno c’è miseria, ma in ogni fragilità dell’essere umano.

Ci sono anche il tema – potenzialmente salvifico – della famiglia e quello dell’importanza di una figura paterna solida, osservatrice amorevole e sana dei pericoli in agguato sulle persone care. La commedia, intrisa – come le altre del drammaturgo napoletano – di amarezza e dramma, fu scritta da Eduardo nel 1945, a caldo, con il dolore della guerra ancora addosso, e pochi anni dopo, nel 1950, divenne già cinema con lo splendido e omonimo film, di approccio neorealistico, in cui il personaggio di Gennaro Jovine, il protagonista, era interpretato dallo stesso Eduardo De Filippo, anche regista.

Vincenzo Nemolato, Massimiliano Gallo, Carolina Rapillo. Foto: Sabrina Cirillo

C’era sempre la sua famiglia, al centro del racconto ma con alcune sottili sofferenze: quella per cui il figlio Amedeo, che nella commedia si redime riprendendo il suo lavoro, viene invece arrestato, o quella, tra le altre, nella sequenza celebre del finto morto, senza il protagonista Gennaro sul letto, di fronte allo scettico carabiniere, ma con il personaggio di Pasquale Miele, magistralmente vestito da Totò a recitare la parte del defunto.

Nella versione televisiva si torna all’opera di Eduardo – non solo – con il Gennaro di Gallo a interpretare quel momento tra i più leggeri dell’opera, ma si rimane sul film per l’ambientazione in un vicolo di Forcella pulsante di vita, con i suoi slanci e le sue fatiche, con tutti i sentimenti contrastanti della sua gente. Nel basso situato nel ventre della città trafitta dalla guerra, respirano le fragilità e la forza della famiglia Jovine, con Amalia tentata dal guadagno facile della borsa nera, con Gennaro catturato dai tedeschi e i due figli più grandi inciampati tra gli ostacoli dello stare al mondo, con lo strazio di una malattia in casa e la lezione di gratuità del prossimo che apre scenari interiori nuovi e luminosi nella stessa Amalia.

Si muovono la frammentazione e la stretta in un abbraccio di speranza di una famiglia come tante, fortemente napoletana ma anche universale. Nella trasposizione televisiva di Luca Miniero c’è una famiglia che canta a suo modo, nella fatica di una nottata che “addà passà” – la celebre frase finale rimane per intero –, un inno alla vita semplice, alla felicità sfuggente del quotidiano. Si sente la vita che respira in tutti i lavori di Eduardo, anche in questo Napoli Milionaria! di Natale 2023, con il dramma e la gioia dell’esistenza umana, di allora e di oggi, ed è per questo che dagli anni della seconda guerra mondiale, un drone si alza in cielo di Napoli nel finale e sulle note di Pino Daniele ci mostra una città di oggi, che è certamente è il capoluogo campano, ma non solo.

__

Sostieni l’informazione libera di Città Nuova! Come? Scopri le nostre rivistei corsi di formazione agile e i nostri progetti. Insieme possiamo fare la differenza! Per informazioni: rete@cittanuova.it
_

 

I più letti della settimana

Tonino Bello, la guerra e noi

Mediterraneo di fraternità

La forte fede degli atei

Edicola Digitale Città Nuova - Reader Scarica l'app
Simple Share Buttons