Un ordigno rudimentale è esploso nella notte tra il 16 e il 17 ottobre sotto l’auto del giornalista Sigfrido Ranucci, parcheggiata davanti alla sua abitazione a Roma. La deflagrazione ha danneggiato anche la vettura della figlia e parte del palazzo, senza però causare feriti. L’episodio ha suscitato un’immediata ondata di solidarietà, tra cui quella del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che ha espresso vicinanza e condannato con fermezza il gesto intimidatorio.
Nel pomeriggio, un presidio spontaneo si è radunato davanti alla sede Rai di via Teulada, con la partecipazione di colleghi, sindacati e cittadini, per manifestare sostegno al conduttore di Report e ribadire il valore della libertà di stampa. Ranucci ha ringraziato per le numerose attestazioni di affetto, definendo la mobilitazione bella e importante. Ha spiegato che l’ordigno era rudimentale ma collocato con precisione, segno di un’intimidazione pianificata. Il giornalista ha assicurato che continuerà il proprio lavoro d’inchiesta con determinazione, nonostante il tentativo di intimidirlo.