La nostra saluta mentale è minacciata dallo stress, dai pregiudizi, dalla discriminazione e dalle molestie. Lavori irregolari, mancanza di occupazione, precarietà possono spingere anche al suicidio. Lo spiegano i vertici della Società italiana di psichiatria (Sip) in occasione della giornata mondiale della salute mentale che si celebra oggi, 10 ottobre. Povertà, tensioni sociali, fragilità familiari mettono alla prova la nostra psiche ogni giorno.
Il problema ha una tale rilevanza che, avvertono gli psichiatri, i disturbi mentali stanno per superare quantitativamente le patologie cardiovascolari. Entro il 2030, infatti, la depressione e le altre malattie psichiche saranno le più diffuse nel mondo, con una spesa – tra costi diretti e indiretti – del 4% del Pil. Non solo. A causa di tale patologie, l’aspettativa di vita rischia di ridursi anche di dieci anni.
E purtroppo, avverte la Sip, non si registra un aumento o un miglioramente delle cure, soprattutto in Italia, dove i dipartimenti di salute mentale sono diminuiti di 50 unità in 8 anni (passando da 183 del 2015 a 139 del 2023). Dal 2025, inoltre, mancherà un migliaio di psichiatri.