Una marea di persone ha invaso la città scozzese di Glasgow dove è in corso la COP26 cioè la Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici.
Contrariamente al tentativo di normalizzare e rendere decorativo la movimentazione dei più giovani, di fronte all’esito catastrofico dell’emissioni dannose per l’ambiente riconducibili all’attività umana, la coscienza ecologica non sembra accontentarsi di politiche blande e utili per il greenwashing.
È indicativo in tal senso ascoltare direttamente l’intervento di Greta Thumberg, icona dei Friday for future, che usa concetti considerati “eversivi” secondo certi commenti istituzionali.
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Di sicuro, nella COP26, oltre agli attivisti nelle strade, sono operativi molti lobbisti dell’industria fossile che puntano a far passare una linea di compromesso verso il basso nel documento finale che già circola in bozza con tale impostazione.
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