Esteri

Brasile, i bolsonaristi attaccano la democrazia

Dopo l'assalto ai palazzi delle massime istituzioni da parte dei sostenitori di Bolsonaro centinaia di arresti e danni ingenti, rimosso il governatore. Condanna da Washington e dall'Europa

Brasilia, uno sguardo sugli scontri tra la polizia e i bolsonaristi da una finestra in frantumi di Palazzo Planalto (Foto LaPresse)

Ieri, ad una settimana dall’insediamento di Lula, migliaia di sostenitori estremisti dell’ex presidente del Brasile Jair Bolsonaro hanno assaltato i palazzi del potere a Brasilia: il Palazzo presidenziale, il Congresso e la Corte Suprema. L’attacco ha causato almeno 46 feriti di cui sei in gravi condizioni.

Bolsonaro ha comunque condannato l’accaduto dichiarando che «Le manifestazioni pacifiche, secondo la legge, fanno parte della democrazia. I saccheggi e le invasioni di edifici pubblici come quelli di oggi, così come quelli praticati dalla sinistra nel 2013 e nel 2017, sono illegali» e preso le distanze da una simile iniziativa, sottolinenando di essersi sempre mosso «nel perimetro della Costituzione», in risposta alle accuse mosse proprio dal presidente Lula sull’aver incoraggiato alla sommossa i ribelli «vandali e fascisti».

Pronta la condanna da parte del presidente americano Joe Biden, che definisce l’episodio un «assalto alla democrazia e al trasferimento pacifico del potere in Brasile», così come dalla presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen che su Twitter scrive: «È una grande preoccupazione per tutti noi, difensori della democrazia», «Il mio pieno sostegno al Presidente Lula, che è stato eletto in modo libero e correttamente».

Solo dopo diverse ore di caos la polizia è riuscita a riprendere il controllo degli edifici, disperdendo i ribelli bolsonaristi – molti dei quali indossavano la maglia gialla della nazionale di calcio brasiliana, simbolo di cui si sono appropriati –, e arrestandone centinaia; i danni finora valutati sono già ingenti.

I manifestanti nella notte hanno bloccato autostrade e strade federali in almeno quattro stati; a Brasilia l’esercito ha impedito alla polizia l’ingresso nell’area dove sono accampati gli autori dell’attacco.

Il giudice della Corte Suprema Alexandre de Moraes ha ordinato a Facebook, Twitter e TikTok di bloccare la propaganda golpista e ha rimosso il governatore del distretto federale di Brasilia Ibaneis Rocha per un periodo di 90 giorni, affermando che: «La violenta escalation di atti criminali è circostanza che può verificarsi solo con il consenso, e anche l’effettiva partecipazione, dalle autorità competenti per la sicurezza pubblica e l’intelligence». Il giudice ha infatti condannato la «condotta ingannevolmente omissiva del governatore Ibaneis Rocha che non solo ha rilasciato dichiarazioni pubbliche difendendo una falsa manifestazione politica libera a Brasilia ma ha anche ignorato tutti gli appelli delle autorità a realizzare un piano di sicurezza analogo a quelli attuati negli ultimi due anni». (Foto LaPresse)

 

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