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Palestina, bandiera vietata

Le prime azioni del nuovo governo israeliano rischiano di alimentare il fuoco di nuovi scontri in uno scenario dominato da forte violenza. L’appello delle comunità cattoliche in Terra santa e l’intervento richiesto alle autorità internazionali

Palestinians burn a picture of Israeli lawmaker Itamar Ben-Gvir during a protest at the main square in Rafah refugee camp, southern Gaza Strip, against the Jews visit to the Temple Mount, known to Muslims as the Noble Sanctuary, on the Al-Aqsa Mosque compound in the Old City of Jerusalem, Monday, Dec. 19, 2022. (AP Photo/Adel Hana)
Israeli police escort Jewish visitors to the Al-Aqsa Mosque compound, known to Muslims as the Noble Sanctuary and to Jews as the Temple Mount, in the Old City of Jerusalem, Tuesday, Jan. 3, 2023. Itamar Ben-Gvir, an ultranationalist Israeli Cabinet minister, visited the flashpoint Jerusalem holy site Tuesday for the first time since taking office in Prime Minister Benjamin Netanyahu's new far-right government last week. The visit is seen by Palestinians as a provocation. (AP Photo/Maya Alleruzzo)
FILE - Itamar Ben-Gvir, the minister of national security in Benjamin Netanyahu's new government, attends a weekly cabinet meeting on Jan. 3, 2023, in Jerusalem. Israeli police broke up a meeting by Palestinian parents in east Jerusalem about their children's education, claiming it was unlawfully funded by the Palestinian Authority. Police said they prevented the meeting from taking place Sunday, Jan. 8, and that they were operating under an order by Ben-Gvir to shut it down. (Atef Safadi/Pool Photo via AP, File)
FILE - Protesters hold a Palestinian flag in Umm el-Fahm, Israel, on Sept. 10, 2021. Israel's new public security minister, Itamar Ben-Gvir, ordered police on Sunday, Jan. 8, 2023, to remove Palestinian flags from public places in the latest crackdown by the country's new hardline government. (AP Photo/Ariel Schalit, File)
Palestinians burn a picture of Israeli lawmaker Itamar Ben-Gvir during a protest at the main square in Rafah refugee camp, southern Gaza Strip, against the Jews visit to the Temple Mount, known to Muslims as the Noble Sanctuary, on the Al-Aqsa Mosque compound in the Old City of Jerusalem, Monday, Dec. 19, 2022. (AP Photo/Adel Hana)

Non perde tempo Itamar Ben Gvir, il nuovo ministro israeliano della sicurezza nazionale. Anche sui social ha fatto sapere che ha «ordinato alla polizia israeliana di far rispettare il divieto di sventolare qualsiasi bandiera dell’Olp che mostri l’identificazione con un’organizzazione terroristica nella sfera pubblica e di fermare qualsiasi istigazione contro lo Stato di Israele».

Ben Gvir è l’esponente di un partito di estrema destra che nel suo programma rifiuta la stessa idea di uno Stato Palestinese.

Già prima delle festività natalizie i capi religiosi della Chiesa cattolica avevano diffuso una dichiarazione di critica verso «alcune dichiarazioni fatte da membri della coalizione governativa israeliana» giudicate «molto divisive nei confronti della comunità araba o comunque non ebraica. Sono contrarie allo spirito di coesistenza pacifica e costruttiva tra le varie comunità che compongono la nostra società.

Tali dichiarazioni favoriscono coloro che in questo Paese vogliono la divisione. Creano sfiducia e risentimento. Pongono le basi per ulteriori violenze. La violenza nel linguaggio inevitabilmente, prima o poi, si trasforma anche in violenza fisica». I leader cattolici hanno espresso «grande preoccupazione per quanto sta accadendo in Palestina e nei Territori occupati. Che la situazione si stia progressivamente e rapidamente deteriorando è evidente anche dai numeri: quest’anno abbiamo assistito a un’impennata della violenza, con il più alto numero di morti palestinesi in oltre vent’anni. La violenza dei coloni negli insediamenti è sempre più in aumento. Lo spazio vitale a disposizione della popolazione palestinese continua a ridursi, a causa della crescita a ritmo sostenuto degli insediamenti».

Gli avvertimenti espressi sono confermati dai primi gesti del governo israeliano come commenta la testata Terra Santa secondo cui «non sarà facile frenare le pulsioni anti-palestinesi della destra estrema, messe nero su bianco nelle le linee guida pubblicate dal governo, nelle quali si afferma la volontà di portare avanti l’espansione degli insediamenti nelle aree che i palestinesi rivendicano per un futuro Stato. “Il popolo ebraico ha un diritto unico e irrevocabile su tutte le parti della Terra d’Israele – si afferma nel documento –. Il governo avanzerà e svilupperà insediamenti in tutte le parti di Israele: in Galilea, nel deserto del Neghev, nelle alture del Golan e in Giudea e Samaria (Cisgiordania)”».

Un invito forte alla comunità internazionale ad intervenire per evitare nuovi fronti di guerra in uno scenario segnato dal dramma del conflitto in corso in Ucraina.

 

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