Drone mania

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400 euro. Tanti sono i soldi che ha speso Giacomo Furia, studente 17enne all’Itis di Frosinone, per costruire il suo “quadricottero”, un drone fatto in casa riciclando pezzi di legno, plastica e una vecchia antenna tv. Con il termine “drone” si intendono oggetti volanti, senza pilota, telecomandati a distanza. Nati in ambito militare, sviluppatisi poi per la sorveglianza del territorio dall’alto, i droni sono ormai diventati l’oggetto del desiderio di milioni di appassionati che, nei garage di casa, inventano e costruiscono macchine volanti delle forme più strane, tanto che ormai si parla di “drone mania”. A Roma il 24 e 25 maggio si svolgerà il Drone expo, primo salone aeronautico sui droni in Italia. Il problema è che questi droni possono essere grandi come un piccolo aereo, ma anche piccoli come un insetto, per cui è importante definire una qualche forma di regolamentazione per il loro uso in pubblico, prima che il Far West provochi qualche guaio (anche i droni possono essere dirottati!). Bene ha fatto quindi l’Enac (Ente nazionale aviazione civile) a pubblicare un primo regolamento per l’utilizzo dei robot volanti.

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