Il Mppu alla fiaccolata contro le mafie

Si è tenuta alle 00.04 del 28 luglio, una commemorazione in ricordo dei due attentati mafiosi che causarono 23 feriti e danni ingenti a San Giovanni in Laterano e a San Giorgio in Velabro. Un occasione per il Movimento Politico per l'Unità di ribadire il suo impegno contro la criminalità organizzata insieme a Libera
fiaccolata cinquant'anni dal concilio

Il centro regionale del Movimento Politico per l’Unità del Lazio ha aderito alla fiaccolata di memoria e impegno a trent’anni dalla notte delle bombe di San Giovanni e San Giorgio in Velabro, promossa da Libera, Comune di Roma e Diocesi di Roma. Proprio nella notte del 28 luglio 1993 infatti, pochi minuti dopo la mezzanotte, due bombe esplosero in contemporanea nei pressi delle basiliche di San Giovanni in Laterano e San Giorgio al Velabro, causando 23 feriti e danni ingenti, per opera di Cosa Nostra.

Di qui la volontà del Movimento Politico per l’Unità del Lazio di unirsi a questa iniziativa, per ribadire il proprio impegno nel contrastare le mafie ad ogni livello della società.

«Vogliamo unirci a quanto ha dichiarato il Cardinale Angelo De Donatis, Vicario Generale per la Diocesi di Roma, nell’indicare che il fenomeno mafioso, quale espressione di una cultura di morte, deve essere decisamente contrastato con il rispetto fattivo della Res Publica e con scelte coerenti di legalità – scrive il Mppu in una nota -.
Per questo assicuriamo la nostra solidarietà a chi ha voluto organizzare questa fiaccolata, testimoniando che non si può tacere e continuando anche oggi a manifestare contro le ingiustizie, la distruzione e tutte le azioni mafiose e corruttive per l’intera società».

Da segnalare anche le parole di don Luigi Ciotti, fondatore di Libera: «Quegli attentati furono la risposta di Cosa Nostra a una Chiesa che non taceva di fronte alle ingiustizie e alle violenze mafiose. Una Chiesa che in molte sue espressioni ha risposto positivamente in questi anni alle minacce e intimidazioni, mettendosi in gioco. E tuttavia permangono certi eccessi di prudenza, certe rigidità. Ecco allora la necessità di continuare a saldare Cielo e Terra, dimensione spirituale e impegno sociale, denunciando con parole e fatti conseguenti non solo le mafie ma tutte le forme di “mafiosità” che spianano la strada al potere mafioso».

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