Movimenti e futuro aperto

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L’irruzione dei carismi segnala il costante intervento della libertà dello Spirito di Gesù nell’indirizzare il cammino della Chiesa. Con ciò il soggetto ecclesiale manifesta il suo costitutivo richiamo alla sua origine e alla sua missione: che è garantita e trasmessa dalla successione dei vescovi, ma anche sempre di nuovo riproposta in ascolto dell’inedito che lo Spirito di tempo in tempo suggerisce. Su tutto ciò l’allora card. Ratzinger ha svolto un illuminante approfondimento nella relazione al Congresso dei movimenti del 1998, dove ha sottolineato che il modello ecclesiale locale è la struttura portante e permanente della Chiesa e insieme che i movimenti creano un nuovo centro di vita, che non scalza le strutture della Chiesa locale ma neppure coincide semplicemente con essa, perché vi opera come forza vivificante costituendo una riserva da cui attingere. Tenendo conto del magistero di Paolo VI e di Giovanni Paolo II, Benedetto XVI ha perciò chiesto ai vescovi di andare incontro ai movimenti con molto amore. Su questo tema, dal 15 al 17 maggio, il Pontificio consiglio per i laici ha promosso a Rocca di Papa un seminario che ha visto oltre 100 partecipanti, da 50 Paesi, vescovi insieme a fondatori, responsabili di movimenti e teologi. Un evento sintomatico. Dialogo intenso, ricco scambio di esperienze, condivisione di doni e di attese dalle due parti, coronato dall’incontro col papa. Movimenti ecclesiali e nuove comunità si sono stagliati a tutto tondo quali moderne forme di esercizi spirituali al vivere in Gesù come comunione, praticabili per tutte le vocazioni e tutti gli stati di vita nella Chiesa e in grado di offrire al sempre attuale imperativo dell’annuncio del Vangelo la convinzione profonda e lo slancio spirituale, il riferimento a un luogo vissuto in cui risplende la luce inconfondibile di Gesù, l’invenzione di nuove forme e strategie di testimonianza e d’incarnazione del Vangelo all’altezza dei segni dei tempi. Di qui la rinnovata spinta ed energia che le caratterizza a dare volto concreto e incisivo all’azione dei cristiani nella società come quel sale e quel lievito senza dei quali la storia umana è tragicamente destinata a perdere senso e orientamento. In questa luce – ha ribadito Benedetto XVI – queste realtà si accreditano come una delle novità più importanti suscitate dallo Spirito Santo nella Chiesa per l’attuazione del Concilio Vaticano II.

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