Mission Impossible – Dead Reckoning, il film al cinema

Ritorna Tom Cruise come l’Ethan invincibile. Spettacolarità ed entusiasmo.
Tom Cruise
Tom Cruise partecipa alla premiere di "Mission: Impossible - Dead Reckoning Part One" presso la Frederick P. Rose Hall del Lincoln Center, lunedì 10 luglio 2023 a New York. (Foto di Evan Agostini/Invision/AP)

Ha 60 anni e li dimostra, nonostante il lifting e il sorriso radioso in pubblico. Ma continua ad essere spericolato, a non voler controfigure per le azioni più pericolose – lanciarsi da un aereo, combattere su un treno in corsa, scorrazzare in moto a velocità folle, eccetera – l’eroe hollywoodiano dell’ottimismo inguaribile. Deciso a lottare per il Bene supremo con ogni mezzo, senza troppi scrupoli e con la squadra dell’IMF fidata che dà la vita per lui, un tipo che non piace ai politici e ai poteri forti per la sua indipendenza assoluta.

Questa volta, per la parte 1 di un finale lunghissimo della saga epica, Ethan Hunt, cioè Cruise, se la deve vedere con la sfida più pericolosa, una nuova arma che minaccia l’intera umanità. Quindi bisogna trovare la chiave – a forma di croce – per aprirla e distruggerla. È un nemico misterioso e onnipotente questa Entità – il Male? L’Intelligenza artificiale deviata? – che l’eroe deve affrontare tra il tormento dei ricordi del passato e la disponibilità a sacrificare le persone che ama (Hunt-Cruise ha anche un cuore!).

Lo sceneggiatore e regista Christopher McQuarrie ha diretto un filmone senza un attimo di tregua dove Cruise scorrazzando per una Roma albeggiante in pieno centro (la Roma da cartolina sempre cara agli americani) e poi a Venezia (con le vedute da cartolina), in Norvegia e sulle Alpi austriache affronta l’avversario Gabriel (Esai Morales), temibile e spettrale con il quale ha un conto da saldare. Lotte memorabili in sequenze da brivido: altro che Indiana Jones!, qui Cruise offre il massimo spettacolo di sé stesso. E ci crede, con inguaribile entusiasmo

Cruise infatti si è da sempre specializzato in imprese acrobatiche – ha ripetuto per ben sei volte un pericoloso salto sull’abisso da un monte – che sono reali davvero: la sua faccia segnata dalla fatica dimostra che anche per lui l’età passa ma non la sfida per l’impossibile con un ritmo accelerato. L’eroe-narciso, un moderno connubio tra Achille ed Ulisse omerico, punta a vincere anche questa volta e pure nella seconda parte che non sappiamo poi come andrà a finire.

Vale la pena andare a vedere sul grande schermo “Mission ImpossibleDead Reckoning parte prima“? Sì, perché oltre agli effetti speciali, ai dialoghi scarni e talora sentenziosi e ad una storia prevedibile,  c’è lui, il divo hollywoodiano per eccellenza, antico e nuovo salvatore dell’umanità, disposto a lottare e a vincere contro la morte e il male, sotto qualsiasi forma si presenti oggi.

Ma è anche il film la prova di una ansia che stia arrivando la fine del mondo che da anni il cinema made in Usa racconta affidandosi ai superman redentori. Cruise è uno di questi, e ne è convinto, lo si vede bene. Basterà? Per ora ci si gode lo spettacolo e pure si aspetta la fine della saga come Indiana Jones, per la gioia di noi uomini normali.

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