Mio figlio ubriaco

«Mio figlio ha 18 anni e il sabato torna a casa ubriaco dopo che è uscito con gli amici...
Ragazzi al pub

«Mio figlio ha 18 anni e il sabato torna a casa ubriaco dopo che è uscito con gli amici. Come comportarci? Mio marito è più flessibile, io divento isterica».

M. L. – Roma

 
A 18 anni l’adolescenza non è ancora finita ed è probabile che un ragazzo si lasci influenzare dal comportamento negativo del gruppo che frequenta. Per cui se si esce il sabato sera con un gruppo abituato al rito del bere fino all’ubriachezza, si condivide il rito. Tuttavia questo comportamento è senz’altro anche una scelta personale, in cui si può intravvedere il bisogno di reagire ad alcuni problemi. Il ragazzo cioè usa l’alcol per dare una risposta (certamente impropria!) ad un sottofondo di insicurezza, ad emozioni fortemente negative, al timore di essere inadeguato.
E proprio perché lui ha un comportamento “secondario” ai suoi problemi (cioè che dipende dai suoi problemi ma non li risolve) è importante che i genitori non facciano altrettanto. Mi spiego meglio: anche gli atteggiamenti dei genitori descritti nella domanda sono secondari e reattivi, che siano di rimprovero o di comprensione. Non saranno quelli che determinano il cambiamento. Per dare una via d’uscita bisogna agire d’iniziativa.
Il ragazzo ha bisogno (anche se probabilmente non lo sa) che i genitori abbiano un atteggiamento ricco di iniziativa, che si sforzino di capire le ragioni del suo comportamento.
Non si parla insieme da molto tempo? È il momento di inventarsi momenti di dialogo, magari facilitati da un’attività fatta insieme, che piaccia a tutti, che distenda gli animi.
Siamo molto arrabbiati con l’altro genitore, diamo a lui la colpa della situazione? È un meccanismo di difesa che ci illude di non avere responsabilità. Non è una buona scuola per un figlio che deve imparare ad essere responsabile in prima persona e non sottomettersi agli altri.
Abbiamo capito che il problema è l’insuccesso scolastico? È un problema che rimanda al bisogno vitale per i ragazzi di sperimentare un’efficacia personale. Nessuno può attraversare la crescita senza sentire che cresce anche la propria capacità di imparare, di avere dei risultati ed essere stimato per questi. Mentre cerchiamo di risanare il rapporto con la scuola, non dimentichiamoci di promuovere nei ragazzi anche un forte legame con realtà sociali come il volontariato o l’associazionismo. Attività che rinforzano grandemente il senso di valere e di saper fare. Aiutano a dare quel sentimento di efficacia personale che è il più grande antidoto ai comportamenti di dipendenza.
L’approccio essenziale all’alcolismo è la prevenzione e, specie in adolescenza, non è certo tardi per costruire uno stile di vita più sano.

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