Merrill J. Fernando e il tè cingalese

Nei giorni scorsi è scomparso il personaggio probabilmente più rappresentativo dell’industria del tè nell’isola di Ceylon (Sri Lanka). Si tratta del fondatore della Dilmah Ceylon Tea Company, un’azienda che esporta tè cingalese in 100 Paesi del mondo.
Merrill

Solo qualche settimana fa avevamo parlato del duecentesimo anniversario della raccolta di tè in Sri Lanka, determinata in modo decisivo dalla Compagnia delle Indie Orientali e dalle massicce esportazioni verso l’Inghilterra delle preziose foglie, debitamente seccate e lavorate. Torniamo a parlare di tè in Sri Lanka perché proprio nei giorni scorsi è scomparso il personaggio probabilmente più rappresentativo di questa industria nell’isola di Ceylon: Merrill J. Fernando, il fondatore della Dilmah Ceylon Tea Company, la ditta principe nella produzione ed esportazione di tè cingalese che arriva in circa cento Paesi in diverse parti del mondo. Merrill è stato per decenni una delle immagini di successo dell’isola. La sua figura dai tratti tipicamente cingalesi appare spesso sui cartelloni pubblicitari in varie parti del Paese e, con frasi semplici e dirette, invita i passanti a gustare una tradizionale cup of tea, una tazza di tè.

Era un uomo che si era fatto dal nulla. Nato in una famiglia cattolica di Negombo, l’angolo più cattolico di tutta l’isola, oggi nei pressi dell’aeroporto internazionale di Colombo, Merrill aveva lavorato per 40 anni in una ditta che esportava tè in Gran Bretagna. Nel 1985, mentre si trovava in Australia, lanciò il marchio Dilmah, ma il vero successo arrivò qualche tempo più tardi quando ottenne un contratto per confezionare bustine di tè Farmland per G.J., la catena internazionale di supermercati Coles. Dilmah resta comunque il marchio che si identifica con quest’uomo che rappresenta una delle storie di maggior successo per un mondo come quello di questa perla dell’Oceano indiano devastata dalla guerra civile per circa 30 anni e ora in preda ad una crisi economica altrettanto letale. Dilmah è il nome coniato da Merrill stesso che voleva intitolare la sua ditta ai due figli: Dilhan e Malik.

Merrill

Nella sua vita professionale tutto era cominciato con un periodo di formazione per diventare degustatore di tè. Ma a 22 anni intervenne la multinazionale petrolifera americana Mobil Oil a tentarlo con uno stipendio allora principesco per uno che era poco più che un teenager. Ma Merrill era fatto per il tè e poco dopo lasciò il petrolio per tornare alle foglie delle colline cingalesi, presso una piccola piantagione di proprietà di un inglese e dei suoi figli. Per questo dovette fare un periodo di formazione in Inghilterra a proprie spese e in un mondo tutt’altro che facile per un giovane che veniva dal mondo delle ex-colonie britanniche. Nonostante offerte allettanti – fra cui quella della signora presso la quale aveva alloggiato che gli propose di vendergli l’appartamento – il giovane Merrill tornò alla sua isola è continuò a lavorare nel campo del tè. Quattro anni dopo il suo ritorno, fu nominato amministratore delegato dalla famiglia proprietaria di AF Jones & Co. Nel 1962, si dimise da AF Jones e fondò la Ceylon Tea Services Company e, nello stesso anno, anche la Merrill J. Fernando Company. Solo nel 1970 Merrill acquistò la sua prima piantagione di tè e, progressivamente, cominciò ad esportare tè sfuso in Russia, Usa, Canada, Australia, Nuova Zelanda, Sudafrica, Libia, Egitto e Arabia Saudita. Nel 1982 diede vita alla Ceylon Tea Services Ltd., che, su richiesta del governo, venne quotata come società pubblica per sostenere la neonata Borsa di Colombo. Il lancio del primo marchio di tè di Ceylon “Dilmah” ebbe luogo nel 1985, poco prima che iniziasse la guerra civile. La sua fortuna è legata alla capacità di convincere la rete dei supermercati Coles, in Australia, ad acquistare e stoccare il suo tè. Da quel momento i guadagni si moltiplicarono e Dilmah divenne il simbolo del successo dell’industria del tè di Ceylon.

Come spesso accade nel sub-continente indiano, il colosso Dilmah non si è limitato ad accumulare capitale, ma ha reinvestito sul territorio con iniziative caritative e di promozione sociale. La scomparsa di Merrill J. Fernando segna la fine di un’epoca che fa parte della storia e del costume dello Sri Lanka. Oltre a un grande industriale e a un uomo fattosi veramente dalla gavetta, scompare anche il volto buono e da nonno che accompagnava i cingalesi su tutte le strade dell’isola: una figura amichevole e rassicurante.

_

Sostieni l’informazione libera di Città Nuova! Come? Scopri le nostre rivistei corsi di formazione agile e i nostri progetti. Insieme possiamo fare la differenza! Per informazioni: rete@cittanuova.it

_

I più letti della settimana

Tonino Bello, la guerra e noi

Mediterraneo di fraternità

La forte fede degli atei

Edicola Digitale Città Nuova - Reader Scarica l'app
Simple Share Buttons