Merhba – benvenuto Benedetto XVI

Il saluto del popolo maltese al Papa. L'isola in festa per il suo arrivo.
Papa a Malta

Ci sono i drappi della festa, quelli che di solito i maltesi preparano per le processioni di agosto. E poi le bandiere ai balconi, le foto, le aiuole con fiori bianchi e gialli: Malta accoglie Benedetto XVI. «Da tre settimane lavoriamo ininterrottamente – mi dice Rita, assistente dell’ufficio del turismo deputata all’accoglienza dei passeggeri italiani –, tutti siamo stati ingaggiati per rendere nuovo il nostro stato».

 

Già all’aeroporto di Luqa c’è un’aria gioiosa e composta. Qui alle 17 è atterrato il papa iniziando la sua visita apostolica in omaggio a S.Paolo. Su quest’isola, 1950 anni fa, secondo la tradizione, l’apostolo delle genti approdò dopo il naufragio e convertì al cristianesimo il popolo maltese. 

 

A prima vista la nazione non sembra risentire del pesante clima critico che aleggia attorno al Papa in queste settimane. «Anche qui sono comparsi dei baffi hitleriani sui manifesti del papa, ma è l’espressione di un piccolo gruppo, la popolazione è molto contenta di questa sua venuta», mi dice Maria, guida turistica e a contatto costante con i suoi compatrioti. Tanti hanno manifestato critiche alla stampa per aver fatto un caso mediatico della protesta di una sparutissima minoranza.

 

Nella segreteria organizzativa ci sono tanti giovani, in attesa del pass del servizio d’ordine. Saranno loro gli angeli custodi del tour del papa. Si sono messi a disposizione senza risparmiare forze e tempo nonostante gli esami universitari siano vicini. Alcuni di loro hanno salutato già all’aeroporto il pontefice, il quale ha chiesto a coloro che lo hanno accolto che «Malta sia un baluardo per la difesa dei valori cristiani in un’Europa sempre più secolarizzata». E ha continuato: «Avete molto da offrire in campi diversi, quali la tolleranza, la reciprocità, l’immigrazione ed altre questioni cruciali per il futuro di questo continente. La vostra nazione dovrebbe continuare a difendere l’indissolubilità del matrimonio quale istituzione naturale e sacramentale, come pure la vera natura della famiglia, come già sta facendo nei confronti della sacralità della vita umana dal concepimento sino alla morte naturale». Subito dopo si è recato a Valletta per salutare il capo dello stato. 

 

Domenica scorsa la proiezione di dvd con il vescovo di Malta, Paul Cremona, che invitava i cristiani alla preparazione della visita papale, ha sostituito l’omelia di tutte le parrocchie: «Vogliamo dare al papa una gioia e sappiamo che anche lui arriva qui con gioia», le parole del presule.

 

Pur piccolissima nell’estensione, appena 316 mq, la diocesi di Malta e Gozo, ha donato alla Chiesa universale ben 16 vescovi e più di 500 missionari. Sono loro ad accogliere il papa a Rabat, davanti alla grotta che fu la prigione di S.Paolo. Intanto la tv nazionale ha dedicato l’intero palinsesto a questa visita con interviste, documentari, testimonianze. Molti maltesi si sono dati appuntamento nelle case per vedere attraverso la televisione l’arrivo e spostarsi poi in gruppi lungo il percorso papale con striscioni e bandierine. Il palco della messa è stato realizzato interamente con materiale riciclato e con legno e bambù maltesi.

 

Tutto di questa terra vuole dare il benvenuto a Benedetto XVI.

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