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In profondità > Itinerari dello spirito

Medjugorje, un’indagine

di Oreste Paliotti

- Fonte: Città Nuova

Un anno fa l’approvazione del culto. In vista dell’anniversario, Riccardo Caniato ha scritto un “testo veritiero” di storia e testimonianze

Ansa EPA/FEHIM DEMIR

Nihil obstat“, cioè “nulla osta” o “nulla si oppone” è il via libera, da parte della Santa Sede, a compiere una determinata azione: così è accaduto nel settembre 2024 con l’approvazione del culto alla Madonna di Medjugorje. Non rinvenendo, infatti, nulla di contrario alla dottrina e alla morale, e considerati i rilevanti frutti spirituali che si verificano da anni ormai in quel santuario visitato da milioni pellegrini, l’autorità della Chiesa rendeva con quell’atto i fedeli liberi di credere e di vivere il messaggio mariano. Sospeso, invece, è il giudizio sui “veggenti” e sulle apparizioni ancora in corso, i cui messaggi peraltro non si discostano da quelli di altre mariofanie riconosciute come autentiche. Ma questo in verità, per le nuove norme adottate dal Dicastero per la Dottrina della fede nel maggio 2024, riguarda tutti gli eventi analoghi di presunta natura soprannaturale che verranno d’ora in avanti analizzati.

In occasione del primo anniversario di questo importante riconoscimento, esce sull’argomento un nuovo libro di agevole lettura nonostante superi le 400 pagine: Medjugorje, un’indagine, edito da Il Timone.  Anche se non si ritiene né uno storico né un teologo, l’autore – il giornalista e scrittore Riccardo Caniato – è un grande esperto del fenomeno delle apparizioni mariane: alcune vicine nel tempo, come quelle di Civitavecchia, di Montichiari, di Bonate, di Kibeho e, appunto, di Medjugorje; altre del secolo scorso: tutte approfondite nei contenuti, anche se non tutte ancora riconosciute ufficialmente dalla Chiesa. Lo stesso Caniato, giunto “per caso” nel 2001 nella cittadina della Bosnia ed Erzegovina, si è fatto coinvolgere da quanto visto e udito, ha approfondito la sua fede in Gesù e la sua appartenenza alla Chiesa cattolica, e dal bisogno di comunicare ad altri il vero e il bello lì incontrati ha prodotto questo testo. Senza voler convincere nessuno né tantomeno prevenire sulla soprannaturalità dei fatti esposti un giudizio che compete all’autorità della Chiesa.

Il libro è, quindi, la narrazione senza enfasi e con grande rispetto della vicenda di Medjugorje, da parte di un testimone che, innamorato della Verità e consapevole che la Rivelazione si è conclusa con la morte dell’ultimo apostolo, ma che la ricerca di Dio viene corroborata e alimentata nel tempo dagli esempi dei santi, dal Magistero della Chiesa e dagli interventi del Cielo, riconosce anche per esperienza personale che la vita del credente esige continua conversione e ritorno a Dio. E non è precisamente questo il frutto del “fenomeno Medjugorje”? «È la realtà di Cristo che chiede ancora una volta di essere accolto e di divenire, nello Spirito Santo, la nostra stessa vita. Il testo, quindi, è un ringraziamento, un umile riconoscimento dei fatti», scrive padre Serafino Tognetti nella Prefazione.

Nel volume – riproposta in veste nuova e aggiornata, dopo il positivo pronunciamento della Chiesa, di una pubblicazione uscita anni fa con il titolo Medjugorje – Paradiso sola andata – sono confluite in un ordine atemporale storie, interviste e aneddoti che l’autore ha raccolto negli anni, nella convinzione che sia un’opera unica nel suo genere e originale per capire il grande dono di Medjugorje per la nostra epoca.

Nel rapporto con la Sede Apostolica l’analisi qui offerta si concentra sui tre papi regnanti dall’inizio delle apparizioni nel 1981 al pronunciamento di Nihil obstat: san Giovanni Paolo II, Benedetto XVI e Francesco. Con papa Bergoglio, morto il 21 aprile 2025, la Chiesa ha posto ufficialmente l’evento e il messaggio di Medjugorje all’attenzione dei fedeli e del mondo intero.

Infine la parola all’autore: «Tutto a Medjugorje grida “eternità”: l’apparizione di per sé stessa, la Madonna che viene nella sua fisicità umana, a riprova di un mondo altro già esistente accanto al nostro e che perfino il nostro corpo risorgerà; il contenuto ultimo dei messaggi che coincide con il “Paradiso”, la meta a cui ogni uomo può ambire nell’abbraccio con il Creatore, suo Padre; la fedeltà nel tempo dei veggenti che la Vergine si è scelta, come dei tanti che hanno risposto alla sua chiamata, dal momento che “fedeltà” è attributo e immagine dell’infinito amore di Dio e dell’amore al più alto grado che ogni uomo, desiderandolo, si sente in grado di concepire. E gridano “eternità” i grandi segni e le grazie concesse in questo luogo, perché le guarigioni fisiche e tanto più le guarigioni interiori attestano che il mondo è regolato da un Signore della vita, il medico di cui parlano i Vangeli, che vuole il nostro bene, con la salute del corpo e la salvezza dell’anima. Come grida, infine, “eternità” l’umile parrocchia di Medjugorje, la sua comunità, immagine della Chiesa tutta di Dio peregrina attraverso i secoli, ma che trionferà nella Gerusalemme celeste.

Un morto che cammina. Questo mi sono sentito le volte che ho vacillato nella fede, mi sono lasciato prendere dai dubbi, e sono caduto. E questo saremmo noi tutti in un mondo senza Dio. Ma la Madonna appare a Medjugorje a portare l’annuncio che rischiara la mia notte oscura: “Sono venuta per dire al mondo: Dio esiste! Dio è verità. Solamente in Dio c’è la felicità e la pienezza della vita… Solo in Dio si trova la vera gioia dalla quale deriva la vera pace”.

È questa pace che vorrei comunicare in queste pagine, in cui rielaboro il mio incontro con Medjugorje iniziato nel 2001. Un viaggio per il Paradiso, sola andata. Attraverso la storia, gli spunti di discernimento e le lunghe interviste ai veggenti o a testimoni ritenuti degni di fede desidero offrire, senza la pretesa di esaurire l’argomento, un testo veritiero».

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