Matrimonio in pezzi

Famiglie
Sono separato da poco. Oltre al grande dolore di vedere andare in pezzi il mio sogno di matrimonio e di famiglia, mi chiedo se potrò essere ancora considerato un cristiano e andare a messa e ricevere la comunione. Ho le idee confuse, potete chiarirmele?. L. R. Prima di tutto, ti siamo sinceramente vicini in questo momento tanto difficile. Ascoltando l’esperienza di alcuni separati dalla loro viva voce, ho intuito quanti possono essere i passaggi bui, a rischio, spesso percorsi nella solitudine e nell’angoscia per il futuro proprio e di altri membri della famiglia, soprattutto i figli. Allo stesso tempo, da alcune di queste persone ho anche visto una grande capacità di ricominciare ad amare, a ricostruire sulle macerie, per il bene dei figli stessi, per sé stessi e anche per gli altri. A volte persino per il bene del coniuge che li aveva lasciati… In genere questo è reso possibile, oltre che da una grande forza d’animo, anche dalla solidarietà di amici veri o di una comunità cristiana. Ti chiedi se la tua situazione attuale può tagliarti fuori dalla Chiesa; la risposta è assolutamente no! Anzi, la tua presenza è un grande dono per gli altri cristiani, soprattutto se più forte del dolore per l’abbandono sarà la tua fedeltà a quel patto coniugale che oggi sembra totalmente e miseramente fallito e svanito. L’insegnamento della Chiesa cattolica su questo punto è molto chiaro: i separati che scelgono di non contrarre una nuova unione non solo possono partecipare a pieno titolo alle attività e alle celebrazioni, ma hanno pieno diritto di accostarsi all’Eucaristia proprio per la loro testimonianza di amore e di fedeltà, tanto simile al sacrificio della Croce che nell’Eucaristia è attualizzato, nella potenza della Risurrezione. A quei fedeli che si trovano invece in situazioni diverse (separati con nuove unioni o divorziati risposati), la Chiesa chiede di non ricevere sacramentalmente l’Eucaristia, dato che si trovano in una situazione irregolare pubblica; questa grave rinuncia diventa anche segno della loro volontà di appartenere comunque alla comunità cristiana e può aiutare tutti gli altri fedeli a valutare con maggiore serietà la propria situazione spirituale davanti al grande dono dell’Eucaristia. Per quanto mi riguarda, infatti, ho sentito rivolte anche a me le parole di richiamo che recentemente il Santo Padre ha rivolto ai partecipanti al Congresso eucaristico internazionale, svoltosi in Canada: Dobbiamo fare tutto il possibile per ricevere Cristo in un cuore puro, ritrovando costantemente, mediante il sacramento del perdono, quella purezza che il peccato ha macchiato ; poi, riferendosi a quanti si trovano in situazioni personali particolari, ha affermato che, anche questi troveranno comunque in una comunione di desiderio una forza e un’efficacia salvatrice. Mi sembra un incoraggiamento particolare a quanti, giorno per giorno, cercano di ritrovare la strada smarrita, un nuovo punto di partenza, una nuova pietra angolare su cui costruire la loro vita. spaziofamiglia@cittanuova.it

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