Master & Commander: sfida ai confini del mare

Peter Weir, il regista de L’attimo fuggente e di The truman show, arruola il “gladiatore” Russel Crowe e lo dirige in un film davvero spettacolare e avventuroso. Siamo ai tempi di Napoleone e il capitano inglese della Royal Navy Jack Aubrey si lancia all’inseguimento della fregata francese che ha avuto l’impudenza di attaccarlo. L’Acheron infatti è una nave francese di stazza superiore che fa rotta verso le isole Galapagos per saccheggiare le baleniere di Sua Maestà. Oltre ad essere potente è anche particolarmente sfuggente, tanto da guadagnarsi il soprannome di nave fantasma per la sua capacità di apparire all’improvviso e sempre “sopravvento”. Benché profondamente colpito, sia nel fasciame che nell’orgoglio, e in palese inferiorità, il capitano Aubrey decide di inseguire la sua preda contro il parere del suo amico, nonché medico di bordo, il dottor Maturin, iniziando una caccia che potrebbe risolversi ben diversamente da quanto inizialmente sperato. Dalle coste del Brasile fino alle acque di Capo Horn, per proseguire tra le distese di ghiaccio del Polo Sud fino alle Isole Galapagos, la sua caccia si spingerà oltre i confini conosciuti, mettendo in grave pericolo la sopravvivenza dei suoi uomini. Peter Weir dirige molto abilmente questo kolossal meratratto da uno dei libri di Patrick O’Brian. L’abilità del regista emerge sia nelle scene d’azione che dalla caratterizzazione dei personaggi. Master & Commander infatti non è solo un film d’azione, ma esplora il microcosmo di una nave, i vari personaggi e segue il percorso di crescita del rapporto tra l’uomo d’azione e sanguigno Aubrey e il suo amico dottore, interpretato egregiamente da Paul Bettany, scienziato colto e osservatore. Il braccio e la mente. L’uomo del passato e l’uomo moderno, legati da un’amicizia solida e da una profonda stima reciproca. Enormi velieri, spettacolari arrembaggi e sonore bordate di cannone, quindi. Ma su tutto il mare, con la sua immensità e la sua potenza in un film realizzato mescolando riprese dal vero a effetti speciali “invisibili”, per ottenere il massimo grado di realismo.

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