Essere madre: educare alla leggerezza

Nel silenzio e inaspettatamente Barbara se ne è andata, lasciando i quattro figli nell'immenso, doloroso stupore. Ma da questo dolore subito sono fiorite pennellate di un amore per l'umanità tutta, quella di ogni giorno e a cui offrire una cura tenera, continua e forte.
leggerezza
Foto Pexels

Con questo messaggio, nella celebrazione delle esequie, l’hanno ricordata il 10 luglio a Trento Elisabetta, Tommaso, Massimiliano e Leonardo, riconoscendo, nel suo essere madre, i doni speciali che hanno loro permesso di riconoscere, ormai adulti, l’arte della compassione, dell’attesa, della condivisione e dell’alleanza. Un segno di speranza per le famiglie.

«In questi giorni è stato bello e quasi inaspettato vedere le tante persone che volevano bene alla nostra mamma, il suo mondo “altro” da noi, le colleghe, le domiciliari, le sempreverdi, le amiche e gli amici di ieri e di oggi… Lei ci parlava di voi, ma l’amore, quando lo vedi davanti a te, lo tocchi, sorprende sempre. Grazie dell’affetto di cui anche noi ci sentiamo circondati, e che ci fa bene.

In tanti e tante in questi giorni ci dicono delle risate che si facevano con lei. Dei giochi, gli scherzi. Che bello mamma, portatrice di gioia nel mondo! Della battuta che alleggerisce la fatica, dell’ironia che ci fa prendere un po’ meno sul serio, della parola che stempera.

E anche nei momenti più faticosi della nostra famiglia era lei quella che riempiva i silenzi, che ricuciva senza sosta una tela di Penelope, che provava a unire, unire, unire. E quando abbiamo imparato a farlo anche noi, molto tempo dopo, lei si è messa dietro, come per dire, bene, adesso fate voi che io mi riposo un po’.

Non si arrabbiava neanche quando avrebbe dovuto, accoglieva tutto sotto la sua ala morbida, tutto quello che ci stava, e ce ne stavano di cose, misura della sua generosità.

Aveva paura di averci dato un esempio negativo di amore e di famiglia, è stata invece un esempio di forza GIGANTE e amore incondizionato, infinito squilibrio. Noi figli abbiamo avuto il nostro modo tutto particolare di volerle bene, ma lei non lo ha mai messo in discussione. Anche negli ultimi anni, noi eravamo più grandi e lei più stanca e fragile, ma non ci ha mai fatto mancare la sua attenzione, anche attraverso cose minuscole, piccoli gesti di cura. Era sempre lì, granitica, pacifica, accogliente. Materna. Sei stata “mamma” per molte più persone di noi quattro!

C’è questa parola che ricorre in questi giorni: leggerezza. Negli ultimi anni la vita per te era diventata un po’ faticosa, c’era un peso che portavi anche sul cuore. Ma sei sempre riuscita a trovare il momento per sorridere sulle cose piccole e vivere le gioie grandi. Soprattutto, hai continuato a preoccuparti per gli altri anche se noi ti dicevamo, e ci hai fatto anche un po’ arrabbiare, che dovevi preoccuparti di te. Ora mamma sei leggera, hai lasciato indietro le cose che non ti facevano più volare. Impariamo da te la generosità senza misura. L’arte di tenere insieme. La leggerezza: donata, condivisa, ricercata, conquistata».

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