Lunga vita ai nonni!

Dopo la festa del 2 ottobre, una nota tra il serio ed il faceto ricordando il loro grande ruolo sociale
Festa dei nonni

Ancora oggi, passati oltre 3 anni, sentirsi chiamare “nonna/o”, da quella sensazione che sta tra il saperti prossimo alla proclamazione del premio Nobel e quella del dolore mattutino alla cervicale, che spesso assale.

Poi a leggere le notizie di tenore socio-economico vi è la duplicazione la mia già doppia sensazione!

 

Infatti anche io, quando la “peste” viene da me, purtroppo raramente per i 300 km. che ci dividono, compiendo la mia “assistenza familiare” per la figlia che vuole rivivere le sensazioni giovanili, contribuisco a far innalzare del 1,2% il Pil nazionale. Se aderissimo ad un sindacato (c’è quello dei pensionati, ma non quello dei nonni….) potremmo in effetti argomentare il nostro peso contrattuale sul contributo che noi e gli altri 7 milioni di colleghi – nonne e nonni – ogni anno diamo all’economia nazionale, permettendo, ad esempio, che le donne, figlie e nuore, continuino a lavorare dopo la maternità.

 

“Evviva i nonni!” E a buon titolo visto che per tante famiglie la cosa sarebbe altrimenti alquanto triste e senza i nonni sarebbe ben dura. Finito il congedo parentale il bilancio familiare subisce un tracollo tra rette di asili nidi (spesso privati, visti i pochi posti comunali disponibili: tra i 300 e gli 800 euro al mese a secondo della regione) e/o baby sitter. Senza contare che nonna e/o nonno vengono a domicilio quando il pestifero ha 40 di febbre o mal di pancia.

Siccome siamo d’accordo che repetita juvant (che non è il coro di tifosi bianconeri di Torino, ma solo un invito a ricordare) è bene rinverdire che il nostro Paese è in coda ai colleghi europei nella spesa reale a sostegno di famiglia e maternità. Il Ministero dell’Economia dice 1,2,% del Pil, il Ministero del Tesoro si affretta a correggere: è l’1,4%. Ma la sostanza non cambia.

 

La Danimarca è al 3,7%, la Svezia al 3%. Sono scandinavi, direte voi. Ma al di là del luogo comune è lo Stato che rende fattibile conciliare una famiglia più o meno numerosa con la crescita professionale e sociale di entrambi i genitori: assistenti infantili a domicilio dopo il parto, nidi e micronidi, baby-sitter pagate dallo stato. E comunque non sono solo nelle selve scandinave investono così tanto anche Germania segna il 2,8% (nonostante la crisi economica che toglie il sonno alla Merkel) e la Francia il 2,5%. Notate che quelli citati sono Paesi a variabilità politica sia a centrodestra che a centrosinistra e le politiche familiari sono alquanto le stesse.

 

Allora mi sopraggiunge un dubbio. Noi nonni dobbiamo ringraziare perché le magre politiche familiari che da anni si susseguono in Italia, in totale par condicio, ci mettono al centro del quadretto?

Certo ringraziamo il Parlamento che il 2 ottobre ha pensato di sancire con una legge nazionale la festa dei Nonni. Ottima cosa! Del resto chi ha la fortuna di essere nonna e nonno ha come una sorta di esame di riparazione per quanto non ha studiato quando era genitore. Infatti da nonni ci si sente più liberi di dialogare, di raccontarsi, di avere tante parole in più, di avere molti discorsi ancora sepolti da qualche parte dentro di se, tutti quelli che non si sono potuti o saputi comunicare ai propri figli; col nipotino non ci si preoccupa più tanto di saper fare i discorsi giusti: capisci che l’unica cosa chiara e importante è mettersi in sintonia con il Ciccino di turno, sulla sua lunghezza d’onda.

 

Ti ritrovi il vocabolario delle favole, prendi una boccata d’aria di fantasia, magari un po’ meno di forza fisica inseguendo il futuro calciatore o la futura velina (ovviamente questi sono incubi piuttosto che sogni….).

La presenza di nonni, che si vogliono mettere in gioco, è un vero toccasana per la cosiddetta emergenza dell’educazione, un contributo notevole per assolvere quel delicato compito di cura intergenerazionale. E’ una cascata di relazioni positive che da le bollicine a questa società poco effervescente. Al di là del Pil, dei nidi che speriamo aumentino, del tanto atteso fisco a misura di Famiglia , che si chiami quoziente familiare o in altro modo, di una attesa da sempre politica a sostegno della famiglia, lasciateci i nonni! Certo un breve pensiero anche egoistico che allunga la vita della mia consorte e mio, ma al di là di noi facciamo tanti auguri a tutti i nonni per quello che sono!

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