Lost in La Mancha

È la cronaca spietata di un fallimento, ovvero del tentativo di Terry Gilliam di portare a termine il suo decennale progetto di un film tratto dal Don Chisciotte di Cervantes. Una produzione da 32 milioni di dollari prima naufragata sotto un nubifragio che ha semidistrutto l’attrezzatura e poi definitivamente affossata dalle condizioni di salute del protagonista, Jean Rochefort, colpito prima da un’infezione alla prostata e poi da un’ernia del disco. L’aspetto paradossale è che Fulton e Pepe dovevano realizzare il “dietro le quinte” del film e invece si sono trovati tra le mani le immagini di un disastro totale e ampiamente documentato, grazie anche al permesso accordato da Gilliam di riprendere tutto quello che stava succedendo mentre stava succedendo. In presa diretta assistiamo così alle fasi della preproduzione, ai provini, alla costruzione delle scenografie e delle macchine di scena, alle poche, bellissime riprese dei primi giorni di lavorazione” poi arrivano gli incidenti, le difficoltà finanziarie, gli attori che mancano, i contrattempi, le beghe con le assicurazioni, le discussioni con i produttori fino ad arrivare alla decisione, puntualmente filmata, di abbandonare il progetto. Per tutto questo, e non solo, è un film che tutti gli amanti del cinema non dovrebbero perdere: mostra, senza edulcorarlo, quanto sia bello e difficile il mestiere del cinema e la sconcertante fragilità del meccanismo che regge le sorti di un film. E in più ci riconcilia con un certo modo di fare (o di tentare di fare) cinema, affrancato dalle logiche industrialicommerciali del prodotto di marketing e proiettato a inseguire sogni impossibili. A questo punto è chiaro che di Don Chisciotte nel film ce ne sono due. Quello finto, barcollante in groppa al malandato Ronzinante in armatura raffazzonata e una scodella come copricapo, ha i tratti austeri ed eleganti di Jean Rochefort, l’attore che doveva interpretarlo. Quello reale ha le fattezze gioviali e la risata cinguettante di Terry Gilliam il visionario, il sognatore, l’idealista che, lanciatosi lancia in resta contro i mulini a vento dell’industria cinematografica, è stato costretto dalla sorte avversa a vestire, suo malgrado, i malinconici e scomodi panni dell’eroe di Cervantes per poi perdersi nella solitudine della sua Mancha. Regia di Keith Fulton, Louis Pepe; con Terry Gilliam, Johnny Depp, Jean Rochefort.

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