L’Opam a servizio dell’alfabetizzazione nel mondo

Opera fondata nel 1972. Oggi è diretta dal congolese don Robert Ngongi che afferma: vogliamo esprimere la «fedeltà di una Chiesa a servizio degli ultimi e non di una delle tante istituzioni di potere che si servono dell’ignoranza dei popoli per soggiogarli»

Sappiamo che l’alfabetizzazione è una questione cruciale per il futuro dell’umanità e sappiamo anche che in molti Paesi la situazione su questo fronte è davvero drammatica.

L’analfabetismo è un problema di fronte al quale non è possibile chiudere gli occhi, perlomeno non di fronte a numeri tanto espliciti e importanti:  secondo un recente rapporto, infatti, oltre 58 milioni di bambini nel mondo non hanno accesso neanche alla scuola primaria.

Per questo motivo, permettere a bambini e ragazzi di andare a scuola è diventata per l’Opam – l’“Opera di Promozione della Alfabetizzazione nel Mondo” – una priorità che non è più possibile trascurare o sottovalutare.

L’Opam è una Associazione Onlus con sede a Roma, che identifica nell’educazione e nell’istruzione gli strumenti privilegiati per sconfiggere la povertà, promuovere la dignità di ogni uomo, favorire l’auto-sviluppo dei Paesi del Sud del mondo e uno sviluppo sostenibile per tutti.

L’Opam conosce quindi molto bene il valore dell’alfabetizzazione, dal momento che nel corso degli anni –  attraverso un lavoro silenzioso, sottotraccia ed incessante – ha puntualmente riferito le criticità più evidenti di ogni zona del mondo finanziando così oltre 4.000 progetti in oltre 450 diocesi e contribuito all’alfabetizzazione, all’istruzione e alla formazione professionale di milioni di uomini donne e bambini.

Fu fondata nel 1972 da don Carlo Muratore al suo ritorno in Italia dopo 15 anni di missione in Venezuela. Egli aveva compreso che cercare di sconfiggere la povertà donando “cose” (cibo, farmaci, vestiti…) non faceva altro che aggravare le condizioni di miseria e dipendenza, e che solo combattendo l’analfabetismo e promuovendo il diritto all’istruzione si sarebbe potuto invece assicurare uno sviluppo duraturo e sostenibile a tanti paesi del Sud del mondo.

Nel 1982 l’Unesco ha voluto dare all’associazione un importante riconoscimento, conferendo all’Opam una menzione d’onore per l’impegno profuso nel corso degli anni al fine di sensibilizzare l’opinione pubblica dei Paesi industrializzati sulla natura e sulle dimensioni dell’analfabetismo nel mondo e per l’appoggio morale e materiale che presta generosamente nel settore dell’alfabetizzazione in Africa, in Asia e nell’America Latina.

Oggi l’Opam è diretta da don Robert Ngongi, un sacerdote della diocesi di Butembo Beni della Repubblica Democratica del Congo, che – armato di grande fede e una notevole capacità di relazione e disponibilità totale al servizio degli ultimi – sta consolidando il lavoro già fatto negli anni e ampliando verso nuove prospettive.

«Noi – dice don Robert Ngongi – abbiamo il compito di richiamare la Chiesa intera sull’importanza di assicurare il pane dell’istruzione ai poveri. La nostra missione è quella di aiutare le diocesi in cui vivono nostre sorelle e fratelli in condizioni disumane a operare nella trasparenza, affinché i progetti di istruzione diventino uno strumento per testimoniare l’autentica fedeltà di una Chiesa a servizio degli ultimi e non di una delle tante istituzioni di potere che si servono dell’ignoranza dei popoli per soggiogarli».

«Un prete come me proveniente dal Sud del mondo – conclude don Rober Ngongi – ha l’obbligo di portare la voce del Vangelo alle donne e agli uomini di buona volontà del nord del mondo, per aiutare a sconfiggere quell’indifferenza che uccide e creare un dialogo fra le oltre 450 Diocesi con le quali l’Opam collabora per costruire una società più giusta e umana per tutti».

 

 

 

 

 

 

 

 

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