Lombardia, affondano Lega e Pdl

Forte l'astensionismo a marcare un crescente distacco dei cittadini dalla politica. I partiti maggiori pagano lo scotto degli scandali che hanno coinvolto alcuni loro esponenti
Bossi Berlusconi

In Lombardia si è votato per il rinnovo di 126 amministrazioni comunali. Distacco dalla politica, disaffezione, voglia d’altra musica: questo il responso ufficiale che viene dalle urne. Le elezioni amministrative, quelle che più esprimono la vicinanza elettore-eletto, hanno segnato il malessere generale che si respira da parecchio tempo. Lo hanno espresso con un forte astensionismo e una scelta di liste civiche, e del partito di Grillo, che ha fatto perdere voti ai partiti che proprio nella Lombardia avevano la loro roccaforte, il Pdl e la Lega.
 
In provincia di Milano ha votato solamente il 62,77 per cento. Significativi i picchi al ribasso, come nel comune di Varese, dove ha votato solo il 59,58 per cento,  di Sesto San Giovanni, il 57,45 per cento, di Como, il 60,29 per cento, e nella provincia di Monza-Brianza, il 60,59 per cento. I partiti che hanno governato e che si sono successivamente divisi pagano lo scotto maggiore: il Pdl con le vicende poco pulite del suo fondatore e i processi in corso.
 
E la Lega, segnata dagli scandali recenti che hanno colpito i vertici del partito, non si aggiudica alcuna vittoria. Addirittura perde a Cassano Magnago, paese natale di Umberto Bossi, a Mozzo, dove vive Roberto Calderoli, a Sarego, sede del parlamento padano. Indicativa inoltre la sconfitta di Monza, dove il Carroccio aveva istituito la sede di alcuni ministeri e città-simbolo, dove ha governato negli ultimi cinque anni – insieme al Pdl – con il sindaco Marco Mariani, militante del Carroccio dagli anni Novanta. Qui vanno al ballottaggio Roberto Scanagatti (centrosinistra) e Andrea Mandelli, sostenuto dal Pdl e da La Destra.
 
A Como, definita la Mugello del centrodestra, governata da vent’anni da sindaci di Forza Italia e Pdl, si va al ballottaggio fra il candidato del centrosinistra Mario Lucini (Pd, Sel, Idv e liste civiche) e la candidata Pdl Laura Bordoli. A Sesto San Giovanni, ballottaggio tra Franca Landucci (Pdl) che sfiderà Monica Chittò (Pd). Era dal 1994 – primo mandato di Filippo Penati – che il centrosinistra, a Sesto San Giovanni, non doveva attendere il secondo turno. Ma anche qui, gli scandali legati a Penati hanno penalizzato la sinistra, nonostante il suo elettorato abbia sostanzialmente «fatto il suo dovere», moltissimo l’elettorato di centro, molto quello di centrodestra e qualcosa anche quello di sinistra.
 

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