L’intrattenimento senza limiti

Per i giovani i passatempi online diventano prigioni infinite, mentre diminuisce il contatto reale

Da qualche settimana è stato messo in commercio il gioco per PS4 The Last of Us part II. Il titolo, uno dei più brillanti per narrazione nel suo genere, macina vendite come se fosse gel disinfettante in piena pandemia. Si tratta del titolo in esclusiva per Playstation più acclamato di sempre, a detta della stessa Sony: oltre 4 milioni di copie vendute in 3 giorni. Fenomeno che ha coinvolto anche l’Italia, dato che il titolo svetta in classifica vendite da un mese.

Nello stesso periodo Netflix ha messo nel suo catalogo la terza stagione di una serie tv di matrice tedesca, Dark, thriller fantascientifico che ha tenuto incollati i giovani del Bel Paese davanti agli schermi. Stesso effetto generato da SKAM Italia, serie tv che narra le vicende di adolescenti della Capitale, tra sogni e difficoltà. La serie, dopo anni di esclusiva TIMvision, è trasmessa anche da Netflix.

Questi sono alcuni esempi di intrattenimento che viene prediletto da giovani e adolescenti, una fascia d’età che va dai 12 ai 35 anni. Le caratteristiche comuni sono varie, come l’elemento tecnologico e la relativa economicità, oltre alla dicotomia tra la fruizione individuale e la necessità – per fortuna – di condividere il tutto con qualcuno, terminata l’esperienza.

Ma quello che in realtà rende avvolgenti questi passatempi è la possibilità di non uscirne mai. Sembra possano diventare delle prigioni infinite, nella speranza di cristallizzare un attimo vissuto fuori dalla realtà. L’elemento centrale risiede proprio nella mancanza di limite, perché serie tv e videogiochi esistono da decenni, ma la facilità con cui se ne può usufruire per ore è stata raggiunta solo da qualche anno a questa parte.

Inutile sottolineare come tra gli effetti della quarantena ci siano stati incrementi notevoli nella fruizione dell’intrattenimento videoludico o della fruizione video e, di conseguenza, nella distribuzione online di film inizialmente destinati alle Sale.

Quello che colpisce, tuttavia, è la crescita di questi segmenti anche in una stagione che dovrebbe essere per i ragazzi e i giovani, limitazioni permettendo, la quintessenza della libertà, soprattutto dopo la quarantena. Questo tipo di intrattenimento ha innegabilmente condizionato la socialità tra i giovani, la cui distribuzione oraria del tempo libero sembra propendere sempre di più verso forme di autoisolamento, o di socialità mediata da videogiochi.

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