L’India celebra il Kumbh Mela

Nonostante la pandemia, fino a fine aprile milioni di persone si sposteranno verso i fiumi sacri agli indù. Modalità digitali per organizzare il flusso dei pellegrini
(AP Photo/Rajesh Kumar Singh)

In questi giorni comincia in India il festival del Kumbh Mela, un evento che si protrae per alcuni mesi e che vede la partecipazione di milioni di persone, devoti indù che viaggiano per centinaia di chilometri per immergersi in un fiume. Infatti quello che in realtà è definito il Purna Kumbh Mela (Kumbh Mela “completa”) si celebra ogni tre anni, a rotazione, in quattro luoghi principali (Prayagraj, nota come Allahabad, Haridwar, Ujjain e Nashik) tutte località bagnate da corsi d’acqua considerati sacri nella tradizione di quelle che in India vengono chiamate le religioni del sanatana dharma. Ma ci sono diverse modalità per festeggiare questo evento.

Ogni sei anni, infatti, gli indù celebrano l’Ardh Kumbh Mela che avviene ancora ad Haridwar e ad Allahabad. Mentre, ogni 12 l’evento religioso è chiamato Purna Kumbh Mela. Allahabad ospita il Maha Kumbh Mela (“Grande” Kumbh Mela) che nel 2001 vide 60 milioni di persone arrivare nella città dello stato dell’Uttar Pradesh. Nel 2013, poi, furono fra gli ottanta ed i cento milioni coloro che nel giro di un mese e mezzo giunsero sempre ad Allahabad. Sempre numeri da capogiro, come si addice a un Paese di un miliardo e trecento milioni di persone.

Il Mela (letteralmente significa ‘festival’, ‘incontro’) è un momento fondamentale nel calendario indù. Il pellegrinaggio biblico che arriva in queste diverse città è la manifestazione religiosa più grande al mondo e quest’anno si svolge ad Haridwar, dove nasce il fiume Gange (noto in sanskrito come ‘Ganga’). Le altre città, invece, sono bagnate da corsi d’acqua importanti come il Godaveri (Nashik), lo Shipra (Ujjain) e lo Yamuna e Saraswati che confluiscono in corrispondenza di Allahabad.

Questi quattro punti del Paese asiatico sono determinati dalla leggenda che un nettare sacro, uscito anticamente dalla giara dove era contenuto, si era riversato nei corsi d’acqua in corrispondenza di questi quattro centri urbani. La giara di nettare era oggetto di controversia fra le forze del bene e quelle del male, che avevano iniziato una battaglia per impossessarsi del nettare con il risultato di vederlo precipitare in questi quattro angoli del Paese. Questi pellegrinaggi risalgono a Adi Shankara, il grande santo e filosofo riformatore dell’induismo, che visse nell’VIII secolo d.C. e riuscì a unificare la religione che circa mille anni prima era stata estromessa dall’India a favore del buddhismo.

Nel 2021, i festeggiamenti cominciano il 14 gennaio e continueranno fino 27 aprile. Sono previsti alcuni giorni particolarmente favorevoli per fare il bagno rituale nelle acque del Ganga: il 14 gennaio e, a seguire, 11, 16 e 27 febbraio, 11 marzo e il 12, 14, 21 e 27 aprile, giorno della conclusione del Khumb Mela 2021.

La celebrazione di quest’anno è segnata dalla pandemia ancora attiva in India, dove negli ultimi giorni si sono segnalati anche casi di influenza aviaria e si è cominciato ad abbattere capi di bestiame. Con lo spostarsi di milioni di persone è possibile una ripresa della diffusione del virus che negli ultimi tempi aveva segnato una forte diminuzione rispetto ad alcuni mesi fa.

Il grosso problema non è solo l’oceanico assembramento ad Haridwar, ma anche i trasporti che verranno usati per raggiungere la città del nord India. I servizi ferroviari prevedono un incremento dei trasporti, ma la massa di gente che si sposterà sarà nell’ordine delle decine di migliaia per ogni convoglio ferroviario. Nonostante le grosse incognite legate al Covid, si è messa in moto una gigantesca macchina di gestione dell’intera organizzazione.

Per esempio, quest’anno i pellegrini devono registrarsi su un sito internet e scegliere una scalinata precisa fra quelle che scendono verso il fiume. Potranno, poi, scaricare una carta elettronica che darà la possibilità di accedere alle scalinate per un tempo massimo di 15 minuti.

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