L’incredibile storia dell’Isola delle rose

Ispirato alla storia vera di Giorgio Rosa, questo film di Sidney Sibilia è una commedia brillante che può essere vista su Netflix, con un messaggio chiaro alla politica arraffona e qualche graffio, necessario, ma dato con eleganza.

Ve lo immaginate un ragazzo bolognese, appena diventato ingegnere, che progetta e si costruisce un’isola nel mare davanti a Rimini? Un’isola artificiale, ma vera, in acque extraterritoriali che poi proclama repubblica indipendente (dall’Italia) di lingua esperanto, dove approdano oltre a qualche amico libertario, come lui, tanti giovani degli anni Sessanta che vogliono dire “basta” ad un mondo che non gli piace?

È quanto racconta il film diretto con arguzia satirica da Sidney Sibilia – quello di Smetto quando voglio –, dal titolo L’incredibile storia dell’Isola delle rose. Una storia vera, ovviamente ripresa con libertà dal regista, il cui vero protagonista Giorgio Rosa è morto da poco, tre anni fa. Un tipo anarchico, solitario, ribelle e fantasioso. Gli dà voce, corpo e personalità Elio Germano, a suo agio nei personaggi anticonformisti, insieme ad un gruppo attoriale in gamba (Leonardo Lidi, Tom Wlaschiha, Alberto Astorri, Violetta Zironi).

La satira autentica sull’Italia democristiana del’’68 – le straordinarie “macchiette” di Giovanni Leone-Luca Zingaretti, presidente del Consiglio,e di Franco Restivo-Fabrizio Bentivoglio, sicilianissimo Ministro deli Interni – si trasferisce da subito con colpi di fioretto sui politici contemporanei del Belpaese, ridicolizzando sotterfugi, minacce, doppiezze ed anche sciocchezze e infantilismi (mirabile la caricatura del comandante della Marina mandato a distruggere l’isola).

Si vede che Sibilia si trova a suo agio con una storia che va bene per ogni tempo e paese (infatti avrà una distribuzione internazionale), perché il ragazzo Giorgio è di fatto un personaggio universale. È il giovane che non accetta una società che impone la vita, ma si ribella e, pur fra contraddizioni, crea un mondo nuovo, individualista eppure aperto alla sua generazione. Giorgio non vuole farsi rubare la vita dal “sistema”, ma vivere con fantasia e libertà, anche se ha contrasti e incomprensioni.

Nel film ovviamente c’è la storia d’amore alla conquista di Franca, ma il discorso che si svolge per nulla in sordina è quello dell’intraprendenza giovanile che vuole inventare qualcosa di nuovo. Pur con le licenze del genere commedia brillante, il film è godibile su Netflix nel ritmo pizzicante e divertito – una volta tanto non “romano” – e nel messaggio chiaro alla politica arraffona. Con qualche graffio, necessario, ma dato con eleganza.

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