L’incredibile Hulk

L’erculeo omone verdastro, entrato nelle celebri puntate televisive dei primi anni Ottanta, è arrivato al cinema con Ang Lee nel 2003 ed ora con il regista francese Louis Leterrier (autore anche di Transformers). Così, Hulk continua a proporre la sua primordiale figura eroica, quasi una divinità mitica del furore, nascosta nella normalità, ma pronta a scatenarsi ad ogni seria provocazione. Edward Norton, che ha prestato i suoi modi intelligenti e sensibili al personaggio, interpretan- Cinema dolo nei momenti liberi dalle crisi, dice di amare il cinema e non il denaro. Egli avrebbe desiderato per il film un taglio più riflessivo. Ma non era questa l’intenzione della produzione, che ha voluto mantenere la preminenza all’azione, secondo lo stile dei fumetti, affidando ogni possibile significato alle immagini del gigante dallo sguardo pauroso. La storia ripropone spunti interessanti, come il rapporto sentimentale tra la fragile ragazza e la bestia, o la sfida del mostro alla città, già visti in King Kong, in Godzilla o in altri. Tuttavia, l’elemento prevalente è la ricerca del sempre più grande o del sempre più terribile. Questa volta ce ne sono addirittura due, di questi portenti forzuti, uno buono e l’altro cattivo. Si ha l’impressione che tutti questi eccessi abbiano superato la capacità di rappresentarli. Ma tutto ciò è quanto basta al pubblico. Regia di Louis Leterrier; con Edward Norton, Liv Tyler, Tim Roth.

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