L’imprenditore di Spartiti

“Manca solo Mozart” un monologo con la regia e adattamento di Antonio Grosso e l’interpretazione di Marco Simeoli. Tratto da una storia vera.

C’era una volta Salvatore Simeoli, un “Signore” che negli anni ’20 decise di vendere spartiti e occuparsi di divulgazione musicale, prima a Napoli e poi ovunque…

Il negozio dal quartiere del Vomero si trasferì negli anni ’30 proprio di fronte al Conservatorio San Pietro a Majella, nel cuore della città, in un momento radioso, per la presenza di letterati e musicisti, Respighi, Cilea, Rossomandi, Serao che brillavano per innovazione e competenza.

Salvatore Simeoli si arricchì rapidamente, e per i suoi otto figli, comprò una villa, creò una scuola di calcio allo stadio Collana, un marchio musicale, Le Edizioni Simeoli e…insomma una sorta di sogno americano, che anche quando scoppiò la Seconda guerra mondiale, intaccò il suo patrimonio ma non la sua passione.

Narrare cosa accade e cosa vive Salvatore, è riduttivo, bisogna andare a vedere “Manca solo Mozart” un monologo con la regia e adattamento di Antonio Grosso e l’interpretazione di suo nipote, Marco Simeoli

Napoli, la mia città d’origine, viene raccontata senza retorica, pizze e mozzarelle !!!

Dal fasto letterario, musicale degli anni di Libero Bovio, E.A. Mario, gli autori di Reginella e della Canzone del Piave per intenderci, ai bombardamenti tedeschi, all’insurrezione popolare delle Quattro Giornate di Napoli, Salvatore Simeoli vive in un turbine di avvenimenti forti, unici, con risolutezza irremovibile e allo spettatore, arriva quella scossa adrenalinica, che chi è nato all’ombra del Vesuvio…conosce!

Marco Simeoli, il nipote, lo interpreta in una modalità da sogno, vola letteralmente fra i mille spartiti della scenografia, con una leggerezza e una fisicità stupefacente che solo il teatro sa dare e…ovviamente un attore come lui.

Intensità e tempi comici, da miscela esplosiva e precisione svizzera, ma con l’emozione del racconto narrativo di un nonno speciale, che non si è fatto mancare, nel suo memorabile negozio, nemmeno l’incontro con Raffaele Cutolo, il professore!! Forse il momento della pièce più potente, quando si definisce cosa sia la Musica per l’editore….e là ti arrendi alla poesia.

Il monologo ti attacca alla poltrona, descrive la fatica di vivere per una passione, che è più forte delle innumerevoli avversità, che è energia vitale, alla quale Salvatore non rinuncia mai, e che di contro la vita gli conserva fino all’ultimo respiro nel 1962.

Penso che Salvatore spesso scenda dal Paradiso a farsi quattro passi fra le note, il negozio Simeoli esiste ancora, e tratta ogni genere musicale fino al trap, e credo che chi mi legge, debba alla prossima occasione andare a vedere “Manca Solo Mozart”

In scena c’è un attore con una maturità che è al contempo freschezza, guitto e interpretazione, Marco è della scuola di Gigi Proietti, che era presente alla Prima Nazionale al Cometa Off di Roma, e incantato come tutti noi.

È tempo di sostenere le forme semplici del teatro, che divulgano il sapere e lo attualizzano, andate alla prossima occasione a vedere “Manca solo Mozart” perché è un pezzo di storia d’Italia e… di Napoli, che non si arrende alle ostilità, davanti alla lotta non fugge, sogna, ride, ama e soffre …e canta…ma soprattutto vince… sempre.

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