L’estate calda dei Movimenti

Sono molte le occasioni che il periodo estivo offre anche alle associazioni e ai movimenti ecclesiali, per proporre attraverso convegni, vacanze, manifestazioni di vario tipo, momenti di riflessione spirituale, prendendo le mosse da argomenti di bruciante attualità. Basti pensare alle più di settanta Mariapoli estive promosse dal Movimento dei focolari nel mondo, che i lettori di Città nuova ben conoscono, o al grande impegno profuso da “Rinnovamento nello Spirito” per la Giornata mondiale della gioventù a Toronto. Anche quest’estate due appuntamenti hanno avuto grande risonanza: il “Meeting dell’amicizia fra i popoli” che Comunione e Liberazione indìce a Rimini a fine agosto, e il “Meeting interreligioso mondiale” che la Comunità di Sant’Egidio ha promosso questa volta a Palermo ai primi di settembre. Èdiventato un appuntamento fisso, questo del Meeting che si ripete a Rimini. C’è sempre chi arriva per la prima volta – e spesso si tratta della seconda generazione: dei figli cioè di chi esordì più di vent’anni fa – e c’è chi ci ritorna, come il sottoscritto, sapendo che potrà stupirsi ancora. Alla fine, come ormai da un po’ di tempo, viene superato il mezzo milione di presenze: il che fa di questa la più grande manifestazione giovanile annuale del mondo, e indica che il Meeting di Comunione e Liberazione sa anche rinnovarsi. Lo dice il suo popolo, perennemente giovane e contento. Lo dice il programma, che riesce sempre a giocare con l’attualità, attirando il ghota della politica. Sono arrivati, quest’anno, il presidente del Senato Pera,Berlusconi e molti membri del governo, ma anche il presidente dell’Ue Prodi, e autorevoli esponenti dell’opposizione, importanti figure del mondo sindacale, di quello imprenditoriale; e grandi nomi del volontariato. Ovviamente non mancano ecclesiastici di spicco, dal card. Ivan Dias arcivescovo di Bombay a mons. Cordes del Pontificio consiglio Cor Unum ed esponenti delle grandi religioni; ma anche umili, e non meno autorevoli testimoni della carità. E, per finire, il variegato mondo dell’arte e della cultura. Quest’anno, poi, che il tema scelto recita: “Il sentimento delle cose, la contemplazione della bellezza”, gli artisti dovrebbero essersi sentiti a loro agio più che mai. Le mostre, sempre interessanti, hanno avuto una più forte valenza estetica: numerose e ben curate quelle in fiera, per non parlare del successo internazionale riscosso dalla rassegna su Paolo Veneziano (ne parliamo in altra parte della rivista) allestita a Castel Sigismondo in piazza Malatesta, che testimonia con rara efficacia l’unità artistica e culturale di un popolo, tra oriente e occidente. Ma il vero senso di questa scelta lo esprime efficacemente Giorgio Vittadini, presidente della Compagnia delle opere, quando spiega che “nella concezione cristiana, una vera etica nasce dal gusto del vedere la verità”. A me, prescindendo in parte dal tema di quest’anno, pare si possa cogliere il senso del Meeting in un brano trovato nella prefazione di don Giussani al volume che raccoglie i messaggi inviati dal papa in questi anni. “Tutta la storia del Meeting è per me storia della fedeltà del papa, che nella sua umanità appassionata al destino degli uomini in questi venti anni non ha mancato di fare giungere una sua parola ai miei amici di Rimini, che con sacrificio danno vita a un gesto che è culturale, di carità e missionario. Culturale, per quella passione a giudicare tutto che nasce dalla fede, secondo il motto di san Paolo; di carità, perché è un esempio di risposta positiva offerta ai fratelli uomini che cercano confusamente un bene per sé; missionario, perché è un tentativo di dire al mondo quale sia l’origine della “pretesa” cristiana”. In questa ottica, cadono le sbavature che ancora si possono cogliere nella dialettica a forti accentuazioni polemiche con cui, anche qui, i politici ripropongono a volte le loro tesi; e alla fine si deve riconoscere che il Meeting vuol fare soprattutto opera di mediazione costruttiva. Tanto più che il tema emergente in questo delicato momento storico è quello della pace.

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