L’energia vitale di un popolo

Novantasei volti onorati. Commemorazione funebre delle vittime della catastrofe aerea.
Polonia Kazcinski lutto

Non riesco ad andare oltre. Sono incastrato tra un carrozzino ed uno zaino, il velo di una suora, il bastone di un anziano. Mi fermo qui, seguo sul maxischermo.

 

La telecamera scorre su novantasei volti in bianco e nero, di uguali dimensioni, ai due lati di un’enorme croce bianca. Una sottile fascia biancorossa incornicia il presidente Lech Kaczyński e sua moglie Maria. Tutte le vittime della catastrofe aerea.

 

Non riesco a dire. È smisurato il dolore di una nazione colpita ciclicamente dalla storia. Smisurato, ma solidale e coeso. L’energia vitale di questo popolo. Centinaia di migliaia di polacchi, nella piazza Piłsudski di Varsavia, rendono onore al loro Presidente, agli illustri connazionali.

 

Piangono anche i più giovani, nel cui sangue scorre ereditato amor di patria. Non sanno spiegarselo del tutto neppure loro, perché fa così male. Forse, al di là dell’assurda perdita, è la forza del simbolo, il senso tragico di un calvario. Ma i canti sono di resurrezione.

 

Uniti, oltre la dicotomia tra passato e futuro, tradizione e progresso. Forse ho detto anche troppo. Volevo solo onorare, a mia volta, l’onore dei polacchi.

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