Le “pompe bianche”

Si diffondono nel Paese i distributori di carburanti indipendenti. Con risparmi non indifferenti.
Pompe bianche

Sarà assolutamente casuale, ma all’inizio di ogni estate aumentano i prezzi dei carburanti. Anche quest’anno si è verificato un incremento non proporzionale alla crescita dei prezzi del petrolio al barile. Sappiamo che in realtà l’oscillazione del prezzo dei carburanti è influenzato poco dall’andamento dei prezzi del petrolio, perché in realtà i costi fissi di produzione e le tasse sono sempre stabili e incidono maggiormente sul prezzo totale, ma tant’è, ogni estate, nei fine settimana delle partenze per le vacanze, spesso i prezzi aumentano.

Come può il singolo cittadino reagire e cercare di risparmiare su una spesa che incide molto sul bilancio familiare? Certamente utilizzando tutte le forme di mobilità alternativa e sostenibile che abbiamo più volte citato: dai mezzi pubblici al car-sharing, ma anche utilizzando le cosiddette “pompe bianche”.

 

Chi le conosce, non può più farne a meno. Sono i distributori di carburanti non griffati che, cioè, non appartengono alle grandi catene delle sette sorelle del petrolio e praticano prezzi più bassi. Le loro insegne non sono colorate e variopinte, ma sono, appunto, bianche. Sono distributori indipendenti e si può risparmiare fino all’8 per cento sui prezzi di mercato, e fino a 5 euro per ogni pieno. La benzina non è “cinese” e di bassa qualità ma proviene esattamente dalle stesse raffinerie a cui si riforniscono i grandi distributori. Le pompe bianche appartengono a benzinai indipendenti che possono praticare prezzi più bassi perché hanno meno spese per il trasporto, e non ne hanno per la pubblicità, per concorsi, bollini e premi, i cui costi, è bene saperlo, ricadono sempre sul consumatore, mai sul gestore che spalma le azioni di marketing sul prezzo del prodotto. Sul sito della Codacons, nella homepage, sotto la voce “Economia e finanza” è possibile scaricare l’elenco completo dei distributori indipendenti di 20 regioni italiane. Non sono molti, circa 320 in tutta Italia, ma con una media di due pieni al mese si risparmia fino a 100 euro l’anno. È una buona piccola notizia per il nuovo anno che riprende.

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