Le origini dei maroniti del Libano

Chi sono i cristiani maroniti del Libano, come sono nati e come hanno percorso gli oltre 1.600 anni della loro storia? Tema complesso, certo. Ma è interessante anche solo accennare alle loro origini che affondano le radici nella Siria del V secolo
Maroniti, san Maron

In Italia si sa ben poco dei maroniti, se non che si tratta di cristiani libanesi. Il nome maroniti deriva da quello di un monaco ed eremita cristiano, Máron, vissuto nella seconda metà del IV secolo sui monti del Tauro siriano, non lontano dall’antica Cirro, a nordest di Antiochia e a nordovest di Aleppo, posti dove oggi non si sa chi comanda: è terra siriana da millenni ma da quando c’è la guerra (2011), ci sono stati i curdi, poi i jihadisti, e da alcuni anni la zona è controllata dai turchi.

Mar Maroùn (mar in arabo significa santo), questo il nome con il quale Máron è conosciuto, da oltre 1.600 anni in Medio Oriente. Visse quindi in Siria e si dice che si stabilì in un antico tempio pagano che trasformò in chiesa. Il suo stile di vita, la sua predicazione e i miracoli di guarigione che gli vennero attribuiti lo resero famoso già in vita. Tanto che il suo biografo, Teodoreto, vescovo di Cirro, che probabilmente lo conobbe, racconta di una lettera che il grande arcivescovo di Costantinopoli Giovanni Crisostomo, di origine antiochena, avrebbe scritto nel 405 all’eremita Máron assicurandogli quella amicizia che il tempo e le distanze non possono spegnere e chiedendogli di pregare per lui. Teodoreto (393-457), afferma che Máron morì nel 410 (20 anni prima di sant’Agostino) nel monastero da lui fondato sulle rive del fiume Oronte, non lontano dalla città di Apamea.

In Libano, invece, arrivò un discepolo di Máron, Abramo di Cirro, che vi giunse nel 402, dunque quando il maestro era ancora in vita: la predicazione di Abramo esercitò una grande attrattiva sulle persone di quella terra situata circa 350 Km a sud rispetto al monastero dove viveva Máron, tanto che molti abitanti divennero cristiani seguendo gli insegnamenti e l’esempio di Máron, raccontati da Abramo.
Dopo oltre due secoli non facili, di dispute teologiche (i maroniti rifiutarono il monofisismo), che provocarono anche numerose vittime, nel 636 ci fu la conquista musulmana della regione, a pochi anni dalla morte del profeta dell’Islam, Muhammad, avvenuta a Medina, in Arabia, nel 632.

Molti monaci e cristiani maroniti si rifugiarono nelle valli interne del Monte Libano, terre alle quali gli invasori arabi non erano troppo interessati. Nacque così, poco alla volta, quello straordinario luogo che è la Valle di Kadisha (Valle santa), che nel 1998 sarà dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco.
Isolati e circondati dalle terre del califfato omayyade, i monaci maroniti e molti cristiani che erano rimasti con loro nel Libano interno, si raccolsero intorno a quello che diventerà, dal VII secolo, il primo patriarcato della Chiesa maronita e, in campo civile, chiesero e ottennero dal califfo Marwan II (744-748) un riconoscimento come comunità cristiana autonoma.
La comunità maronita del Libano divenne così il riferimento di molti cristiani delle regioni circostanti. E il patriarca maronita ebbe la sua sede per secoli nella Valle di Kadisha, dove si trovano ancora oggi numerosi antichi monasteri, come Dair Qannubin, Dair Mar Antunius Qozhaya e Dair Mar Elisha, tutti incastrati fra le ripide pareti della profonda vallata che per secoli ha protetto molti monaci e cristiani del Libano.

Il ritrovato rapporto con la Chiesa cattolica latina, dalla quale i maroniti non si erano mai separati, nonostante tutto, sarà formalizzato nel 1584, con la fondazione del Collegio maroniano di Roma, al tempo di papa Gregorio XIII.

Fino a qualche anno fa, i cristiani maroniti del Libano rappresentavano circa il 30% della popolazione del Paese dei cedri. Con la terribile crisi in corso, sempre più giovani (e molti di loro sono cristiani) lasciano la loro terra per cercare lavoro all’estero. E la chiesa maronita, pur attraversata da problemi e difficoltà, si è diffusa con la diaspora in molti paesi di tutto il mondo.

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