Le nuove frontiere dell’hip-hop

Tra i linguaggi più globalizzati del momento, l’hip-hop è una danza che si impara ancora in strada e vuole mantenere intatto il suo stile. Ciò non significa che non sia in costante evoluzione.Anzi. A confermarlo è il giovane coreografo Bruno Beltrão e il suo Grupo de rua de Niteròi.Vengono dalle strade di Rio de Janeiro, a firmare, con i loro corpi roteanti, una nuova forma espressiva coniugata alla danza contemporanea. L’innesto delle tecniche della break-dance, che l’hip-hop prolunga ed esalta, diventa nello stile di Beltrão composizione coreografica originalissima con temi suoi propri: che evidenziano, nei tre lavori in programma, maestria tecnica, potenza creativa, e travolgente energia. Qualità che hanno fatto di Beltrão un talento in ascesa internazionale. Too legit to quit ha l’andamento di una divertente performance- conferenza in cui, con l’aiuto di scritte mostrate su cartelli, i cinque danzatori ci introducono nelle diverse tecniche dell’hip-hop. Dentro un quadrato di luce, in Do popping au pop ou viceversa due danzatori solitari e distanti esprimono con straordinari assoli il loro personale stato d’animo fino a trovare una comunicazione che li avvicina. Ma il brano più innovativo è l’assolo Eu e meu coreografo n°63, creato su una colonna sonora parlata: un dialogo registrato all’insaputa tra due persone. La coreografia suggerisce una riflessione sulle corrispondenze tra l’universo interiore del danzatore, i suoi pensieri, le sue percezioni, e il pubblico, espressi con una danza di straordinaria forza comunicativa che giunge dritta all’anima.

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