Le fantasie nordiche di Grieg

Il "Concerto in la minore" per pianoforte e orchestra è un capolavoro. Eseguito all'Accademia di santa Cecilia rievoca fuoco e purezza: le dominanti del musicista tedesco
Il pianista Kissin
Si può a 24 anni comporre un capolavoro, un brano che diventa uno dei pezzi più popolari e più sfruttati nel  repertorio pianistico europeo? Si può.

E’ capitato al norvegese Edvard Grieg nel Concerto in la minore per pianoforte e orchestra. Brano che mancava dall’Accademia di Santa Cecilia dal 2001. Si può a ragione parlare di una riscoperta, anche per i giovani che affollavano la sala, perchè una cosa è ascoltare musica in cd e un’altra dal vivo. Il “live” rende la musica viva, presente, personale, anzi, un fatto estetico sociale. Suonava , la scorsa domenica, Evgeny Kissin, al piano dall’età di due anni ed oggi, a 41, maestro dell’interpretazione fra i massimi al mondo.

 

Serio, impettito, rigorosamente in abito da cerimonia, una gran chioma nera sul viso di fanciullo, Kissin appartiene ad una scuola virtuosistica in cui si suona con tutto l’essere. Il suo corpo infatti accompagna, sostiene i l ritmo, “fa musica”, così come succedeva, ad esempio, a Rubinstein. Ma nessun gigionismo o caricatura o posa. Kissin è un puro. Fuoco e purezza infatti sono le dominanti sia della musica di Grieg come del pianista.

 

Tocco sicuro, rapidissimo a inanellare le note come perle o come cascate, suoni scintillanti senza esser freddi nel primo tempo (Allegro molto moderato) dove canzoni antiche vengono rielaborate da una fantasia che è sogno; luci lunari, mani che scivolano sui tasti accarezzandoli mentre l’orchestra evoca nebbie e soli pallidi come in una estasi nordica fra le nevi. Nell’Adagio: gioia, scherzo, fiaba e silenzi mentre nell’ultimo tempo (Allegro molto moderato e marcato) su note ribattute in un ritmo folcloristico di danza c'è letizia e buonumore, fino alla cadenza conclusiva – che piacque tanto a Liszt – dove un oceano di sole sembra fagocitare ogni nuvola.

 

Kissin vive la musica totalmente, mentre l’inglese James Judd- che sostituisce Vladimir Jurowski ,purtroppo malato – dirige l’orchestra con fierezza, sostenendo il funambolismo di Kissin.  Che alla fine regala tre bis, sommerso dalle ovazioni del pubblico.
Risentire il Concerto in la? Si consiglia i l cd della Sony Classical 2010 col pianista Murray Perahia e l’Orchestra della Radio Bavarese diretta da Colin Davis.

 

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