Le conseguenze dello Slot Mob/2

Come si può leggere la costruzione dello Slot Mob nei territori? Quale legame con il contesto sociale e la crisi che cambia il volto delle città? Seconda parte dell’intervista a Luana Canova, tra i promotori degli eventi di consumo critico di massa a Meste e Mira
slot mob Mira

Continua l'intervista con Luana Canova sull'esperienza del movimento Slot Mob in Veneto. 

Hai detto che le varie associazioni che hanno organizzato i due eventi si è creata una coscienza profonda delle problematiche sociali, sanitarie, economiche, di ordine pubblico, legali legate all'azzardo E come partecipazione popolare?

«Tra la popolazione, attraverso questa rete, è partito e giunto a destinazione un messaggio: vogliamo scegliere e premiare con il nostro portafoglio i bar che coraggiosamente scelgono di non avere le macchinette. La fila fuori dai due bar, gli striscioni in corteo, i cartelloni in piazza e fuori dai bar sono stati notati da molti che interessati si fermavano a leggere, quindi abbiamo potuto spiegare il senso del flashmob e della manifestazione.

Siamo stati molto felici di aver portato tanta gente nei bar e così di averli potuti pubblicizzare tra la popolazione. Uno dei bar ci ha detto che i clienti riconoscono la targhetta che abbiamo lasciato e che hanno esposto e fanno i complimenti per la scelta coraggiosa».

Non vi hanno detto che si tratta di qualcosa di moralistico? E anche inutile,  perché tanto non cambierà nulla ?

«C'è stata qualche persona (di passaggio durante la giornata) che – molto scoraggiata – ha affermato: “il mondo è difficile da cambiare; la liberalizzazione selvaggia del gioco d'azzardo, appoggiata dagli organismi Statali, ha provocato disastri. E' difficile, se non impossibile, contrastare i ‘poteri forti’ che hanno originato questa degenerazione profonda. Le intenzioni del vostro impegno sono lodevoli, ma è dura riuscire ad essere veramente incisivi quando si ha lo Stato e le fortissime lobby contro”».

E tu cosa hai risposto?

«Io ho risposto che “fa più rumore un albero che cade che una foresta che cresce”: il movimento Slot Mob sta ottenendo una grandissima risonanza in tutta Italia e sta risvegliando la coscienza pubblica, e scomodando di conseguenza anche i famosi “poteri forti”. Riteniamo comunque che la realtà potrà davvero cambiare ed essere migliore solo se tanti riusciranno a prendere coscienza del valore di ogni minima azione orientata al “bene comune”. Una realtà migliore potrà rimanere saldamente orientata al bene solo se composta da singole persone “nuove”: in pratica, un futuro migliore dipende anche da quanto ciascuno di noi vorrà e potrà essere migliore».

Come si inserisce lo Slot Mob nel contesto sociale del territorio?

« A detta dei partecipanti, l’iniziativa ha saputo portare anche un momento di bella aggregazione ed allegria (anche con i “giochi di una volta”). Slot Mob ha saputo inserirsi nel contesto sociale coinvolgendo le associazioni e proponendo un modello di socialità che vede tutti protagonisti, un modello in cui il bar e la piazza possano essere quei bellissimi luoghi di aggregazione che devono essere, luoghi in cui la relazione sia la protagonista. Anche qui nel Veneziano, infatti, stiamo assistendo all'invasione nei bar, tabaccherie, supermercati, cartolibrerie, del gioco d'azzardo dalle Vlt alle lotterie. Abbiamo fatto fatica ad individuare i due bar (“La Griffe” e “Ea Voja Mata” per Mira e “Dolci Armonie” e “Il Palco a Mestre) da premiare, poiché quasi tutti hanno le slot (un bar a Mira è stato addirittura ristrutturato in modo tale che sei obbligato a passare vicino alle macchinette se vuoi arrivare a chiedere il caffè al bancone!). Praticamente viviamo in un casinò globale. A seguito di Slot Mob a Mestre il gruppo Agesci Marghera e il gruppo dei Giovani per un Mondo Unito hanno iniziato a fare un “censimento dei bar” per consegnare l'adesivo “no slot” ai bar virtuosi. Dalle interviste con i titolari degli esercizi commerciali e da un'attenta osservazione i giocatori assidui sono persone di certo con poche disponibilità economiche (spesso anziani che con ogni probabilità giocano i pochi soldi della pensione); le slot attirano clienti, ma spesso questi non consumano al bar, vengono solo per giocare. I giocatori assidui in momenti di particolare alienazione accusano in maniera violenta i gestori del bar quando non riescono a vincere creando non pochi problemi».

In che modo la crisi economica sta cambiando il volto delle vostre città?

«La crisi e le poche possibilità inducono le persone a “tentare la sorte”, il gioco provoca ancora più povertà, in una spirale senza fine. Aumentano le richieste di aiuto economico al Comune che difficilmente riesce a soddisfare tutte le esigenze. Aumentano le richieste di aiuto all'Ulss a causa della dipendenza patologica (G.a.p). Ma la struttura sanitaria si trova in difficoltà poiché i Lea(Livelli essenziali di assistenza) non vengono sufficientemente finanziati.Il problema dell’azzardo patologico è molto complesso, come ci ha ben spiegato il Ser.d. (attraverso i due primari delle due U.L.S.S. intervenuti alle due conferenze organizzate: U.LS.S. 12 per Mestre, U.L.S.S. 13 per Mira)».

E ora? Come pensate di andare avanti?

«Tutti siamo convinti che la rete creata debba continuare ad essere tenuta viva ed attiva. Ci incontreremo ancora per capire insieme come continuare (perché ogni progetto “deve” essere condiviso!). Già ci sono state e ci saranno delle occasioni in cui le varie associazioni collaborano: le associazioni lavorano ad iniziative di altre associazioni. Ci sono poi tante idee su come continuare a tenere viva l'attenzione sul problema dell'azzardo e sulle future azioni in questo senso: dal censimento dei bar no slot, all'intervento ancora nelle scuole, all'organizzazione di serate di approfondimento sul tema azzardo, e perché no? ad altri Slot Mob nei comuni del Veneziano. Già qualcuno è in fermento…»

Riportiamo qui di seguito l’elenco delle associazioni che hanno costruito lo Slot Mob nei due comuni veneti.

Mestre:

Agesci – zona Mestre terraferma , Anla Venezia, Associazione uomo mondo onlus, Avulss, Azione cattolica del patriarcato di Venezia , Barbamoccolo (progetto con-tatto), Benefica onlus, Codacons Veneto, Movimento decrescita felice Venezia, Famiglie nuove Veneto aps, Ficb, Fondazione Caponnetto, Giovani per un mondo unito, Gruppo pastorale nuovi stili di vita Venezia, La tana dei Goblin, Le sentinelle della legalità, Presidio Libera Venezia e terraferma, Movimento giovanile salesiano, Movimento politico per l’unità, Noi, Pax Christi Venezia,  Umanità nuova

Mira

Acli Mira, Agesci  Mira 1 E Mira 2, Associazione Arco, Auser Mira “Peppino Impastato”, Bandera  Florida, Centro italiano femminile, Centro servizi volontariato provincia di Venezia, Centro studi riviera del Brenta, Cittadinanza attiva, Tribunale per i diritti del malato, Codacons Veneto, Cooperativa Olivotti,  Associazione culturale “La malcontenta”, Federazione nazionale pensionati Cisl,  GA(giocatori anonimi), Gam. Anon, Giovani per un mondo unito, Associazione culturale “Igrali, Associazione incontro e presenza, Lega consumatori provincia di Venezia,  Libera presidio del Brenta e mirese, Mirattiva, Movimento per la vita Riviera del Brenta, Movimento dei focolari, Movimento politico per l'unità, Progetto economia  nuova, Associazione “suor Armanda” onlus di Oriago

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