Le ceneri di Gandhi sparse nell’Oceano Indiano

Non cessano i ricordi e le commemorazioni dell'apostolo della non-violenza. La sua scia continua a portare frutto.
ghandi

Il 30 gennaio del 1948 Mohandas Karamchand Gandhi, conosciuto in tutto il mondo come il Mahatma (Grande anima), appellativo datogli da un altro grande dell’India, Rabindranath Tagore, premio Nobel per la letteratura, veniva assassinato da un fanatico indù. Calava il sipario su una delle esperienze più incredibili vissute dal genere umano.

 

Il primo ministro, Jawaharlal Nehru, ne diede annuncio alla nazione indiana, la sera del 30 gennaio con una frase rimasta celebre negli annali della storia: «Una luce si è spenta sulle nostre vite». Gli fece eco il giorno successivo il New York Times che sentenziò: «Sta ora alla mano inesorabile della storia scrivere il resto». Un bilancio della vita e dell’opera di Gandhi resta impossibile anche a oltre mezzo secolo dalla sua morte. Probabilmente aveva ragione Albert Einstein quando affermò: «Le generazioni avvenire, forse, non potranno credere che uno come lui possa davvero aver camminato, un giorno, sulle strade di questo mondo». Molti oggi, anche in India, vivono questa incredulità.

 

A ricordo di quest’uomo simbolo della pace come, forse, solo San Francesco lo è stato, si è svolta ieri una cerimonia significativa a Durban, in Sudafrica, dove vive la pronipote, Ela Gandhi. L’Oceano indiano ha accolto per la terza volta dalla sua morte alcune ceneri del Mahatma. Lo spargimento delle ceneri, secondo la tradizione indù, è una cerimonia propiziatoria che si tiene dopo la cremazione dei morti. Si svolge una sola volta in un luogo preciso, anche se in più parti dell’India o della terra, come avviene per personaggi di rilievo. Già due anni fa si era tenuta a Mumbai, in occasione del sessantesimo della morte di Gandhi.

 

Ela ha voluto che si ripetesse ieri in Sud Africa dove il Mahatma aveva vissuto ed esercitato la professione di avvocato e dove, a causa di una dolorosa esperienza personale, aveva iniziato il suo movimento non-violento per la liberazione dell’India. Vestita in bianco – in India segno del lutto – Ela Gandhi si è recata con i figli in motoscafo al largo del mare di fronte a Durban, dove, dopo una preghiera, ha sparso in mare le ceneri del Mahatma. «Il senso di questa celebrazione – ha affermato la pronipote di Gandhi – è anche ricordare al mondo l’importanza dei messaggi di Gandhi che sono ancora attuali».

I più letti della settimana

Tonino Bello, la guerra e noi

Mediterraneo di fraternità

Il voto cattolico interessa

Edicola Digitale Città Nuova - Reader Scarica l'app
Simple Share Buttons